La crisi industriale che assilla il Molise necessita di provvedimenti nazionali straordinari che incentivino gli investimenti produttivi e rendano più agevole il rilancio delle filiere in difficoltà. Il nostro territorio soffre più di altri, per il crollo concomitante della spesa pubblica che ha paralizzato l’edilizia e delle carenze competitive del Sistema – Molise adducibili a fattori noti e mai risolti quali l’inefficienza della pubblica amministrazione, l’arretratezza delle infrastrutture, la bassa qualità dei servizi alle imprese, per l’alto costo del denaro e per i ritardi nei processi di digitalizzazione, informatizzazione e innovazione tecnologica. La sommatoria di queste problematicità non agevola le imprese, innalza i costi di produzione e costringe le aziende a sopportare diseconomie esterne non imputabili alle proprie capacità o responsabilità dirette. Per invertire queste condizioni di contesto c’è necessità di attuare le linee programmatiche di legislatura illustrate dal Presidente della Giunta che esaltano il ri-orientamento della spesa pubblica verso la produzione della ricchezza e in favore dell’intrapresa economica. Solo in tal modo costruiremo un Molise competitivo capace di creare lavoro e garantire progresso sociale e benessere per i giovani e le comunità locali. Al fine di superare lo scarto tra gli obiettivi di medio termine in cui si coglieranno i frutti della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 e degli altri strumenti di politiche di sviluppo, c’è necessità nell’immediatezza di aprire un confronto col Governo che permetta di definire un piano di reindustrializzazione straordinario con misure specifiche e sostegni finanziari aggiuntivi. Le crisi drammatiche dei grandi complessi industriali e delle principali filiere produttive ci impongono risposte urgenti in una fase in cui il mercato è in calo e gli operatori economici privati non dispongono di liquidità. O si predispongono strumenti di agevolazione che rendano appetibili gli investimenti sulle nostre filiere con un piano nazionale che assume il dramma sociale di una regione che sconta tassi di disoccupazione vertiginosi oppure diventa più arduo assicurare la risposta in termini di lavoro e di continuità produttiva legata agli stabilimenti in crisi e al loro indotto. Al Molise serve un Contratto di Sviluppo o un Patto d’Area da sollecitare al Governo per mettere in sicurezza il territorio e per un simile obiettivo dobbiamo unire le forze e spingere su Palazzo Chigi.
Campobasso, 10 novembre 2013 Michele Petraroia