Alla cortese attenzione
ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione
Presidente Dott. Raffaele Cantone
Via Marco Minghetti, 10
00187 Roma
E p.c.
Prefetto di Campobasso
Dott. Francescopaolo Di Menna
Piazza G. Pepe, 24
86100 Campobasso
Presidente Regione Molise
Arch. Paolo Di Laura Frattura
Via Genova, 11
86100 Campobasso
Assessore all’Ambiente Regione Molise
Avv. Vittorino Facciolla
Via N. Sauro, 5
86100 Campobasso
Regione Molise Dipartimento Governo del Territorio,
Mobilità e Risorse Naturali
Responsabile Ing. Massimo Pillarella
Via Genova, 11
86100 Campobasso
Presidente della Provincia di Campobasso
Antonio Battista
Via Roma, 47
86100 Campobasso
Corpo Forestale dello Stato
Comando Regionale del Molise
Responsabile Primo Dir. Adriano Alfonso Scica
Via Tiberio, 95
86100 Campobasso
Università degli Studi del Molise
Magnifico Rettore Prof. Gianmaria Palmieri
Via De Sanctis, 1
86100 Campobasso
Sindaco del Comune di Cercemaggiore
Prof.ssa Vincenza Testa
Via Carducci, 2
86012 Cercemaggiore
Comando Carabinieri per la
Tutela del Patrimonio Culturale Lazio e Molise
Via Anicia, 24
00153 Roma
Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
Direzione Regionale per i Beni Culturali del Molise
Salita San Bartolomeo, 10
86100 Campobasso
Comando Carabinieri Nucleo Operativo Ecologico NOE Campobasso
Via Colle delle Alpi, 80
86100 Campobasso
ARPA Molise
Via U. Petrella, 1
86100 Campobasso
Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Oggetto: Tutela del sito archeologico di Saepinum – Altilia di Sepino, del Parco del Matese, della Valle del Tammaro, del Parco Geopaleontologico di PIETRAROJA (BN), del Tratturo Pescasseroli – Candela, del SIC n. IT7222103 (Bosco di Cercemaggiore e Castelpagano) e del territorio del Sannio posto a confine tra la Regione Campania e la Regione Molise. Comunicazioni.
Egr. Presidente,
in occasione della sua visita in Molise mi preme farLe pervenire il pressante appello delle popolazioni matesine e sannite che vivono al confine tra la Campania ed il Molise impegnate in una lotta impari contro le multinazionali del vento.
Il giro di affari delle energie rinnovabili somma i 14 miliardi di euro annui trattenuti ai contribuenti sulle bollette dell’ENEL al commercio dei certificati verdi e allo smobilizzo di impianti con tecnologie obsolete prodotte nel Nord Europa e difficilmente collocabili sul mercato.
Senza gli incentivi pubblici che drogano il sistema non sarebbe conveniente installare pale eoliche in gran parte del Mezzogiorno per la banale motivazione che la velocità del vento al secondo non è sufficiente a produrre la quantità di energia necessaria a remunerare l’investimento.
In pratica si installano impianti eolici in aree con una ventosità limitata, e con rari collegamenti alla rete di distribuzione dell’alta tensione, con pale che vengono fermate per difficoltà ad immettere l’energia prodotta sulla rete nazionale.
Questo macro-affare muove miliardi di investimenti che si sono localizzati nelle aree più svantaggiate del Centro – Sud, dalla Calabria alle Province di Avellino, Foggia, Benevento, Isernia, Campobasso, Caserta e Chieti.
Quello che i grandi meridionalisti come Salvemini, Rossi Doria e Saraceno definivano l’Osso Appenninico è stato scelto come bacino di riferimento per installazioni che stravolgono il paesaggio, mutano i tratti storico – ambientali dei territori e disegnano visuali deformi con risultati modesti in termini di effettiva produzione di energia.
Come emerge dall’allegata nota della Comunità Titerno – Alto Tammaro del 3.10.2016 la pressione sulla costruzione di ulteriori pale eoliche si è spostata nei pressi del Parco del Matese, il più grande magazzino d’acqua del Sud, a ridosso del sito archeologico di Saepinum – Altilia risalente al IV° Secolo A.C., e nei pressi del Tratturo Pescasseroli – Candela antichissima via della transumanza usata già dal 1000 A.C. dalle popolazioni italiche e dichiarato bene culturale nazionale vincolato.
La crisi economica di questi anni non agevola la tutela del territorio e sono pochi gli agricoltori che scelgono di difendere le case, i terreni e l’ambiente, anziché concordare compensi per guadagnare qualcosa dai passaggi dei cavidotti e/o dalle installazioni delle pale.
Per questo il Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, ha scelto di assistere legalmente in modo gratuito i cittadini di queste aree dimenticate poste a confine tra Campania e Molise, e per questo è importante mostrare attenzione alle ragioni dei più deboli che non hanno mezzi, risorse e forze per difendere da soli la storia di tutti, il paesaggio di tutti, il tratturo e l’ambiente di tutti.
Non mi permetto di chiederLe di dedicare attenzione, nella giornata di domani, ad una vicenda che muove investimenti per 700 milioni di euro e che Italia Nostra Nazionale ha scelto di portare all’attenzione degli Organi dello Stato nessuno escluso a Roma, Napoli, Benevento e Campobasso.
Auspico, però, a nome della Rete degli Enti Locali e dei Comitati di Tutela Ambientale di Campania e Molise, costituitasi l’8 settembre scorso, che possa valutare se ricorrano o meno i presupposti di un’istruttoria complessiva e/o specifica su ciò che è accaduto e sta accadendo nelle aree svantaggiate dell’Osso Appenninico del Mezzogiorno d’Italia, sugli investimenti macroscopici in materia energetica.
Distinti saluti.
Campobasso, 3 ottobre 2016
Consigliere Regionale
Michele Petraroia
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