Lo Stato ha tagliato 5 miliardi di trasferimenti alle Regioni nel 2015 adottando scelte di contenimento della spesa pubblica che hanno accentuato la crisi economica dei territori più deboli, delle aree svantaggiate e delle zone meno sviluppate del meridione in cui molti posti di lavoro ruotano intorno agli enti locali, alla pubblica amministrazione e ai servizi pubblici finanziati da comuni, province e regioni.
Se si pensa solo alla sanità e all’edilizia per il Molise si sono registrate conseguenze devastanti con ricadute pesantissime in termini occupazionali, di consumi, di calo del Prodotto Interno Lordo e di tagli alla qualità e alla quantità del servizio sanitario e delle prestazioni socio – sanitarie.
Le politiche di austerità imposte dalle scellerate decisioni del Fondo Monetario e della Troika Europea, calpestano i diritti dei cittadini, umiliano la sovranità popolare e non tengono conto delle iniquità che si accentuano tra le zone più forti e le aree più svantaggiate sia a livello europeo che nazionale.
Abbandonare il Mediterraneo al proprio destino costruendo il Muro tra Ungheria e Serbia o lasciare al proprio destino il Mezzogiorno, è frutto di una miopia di corto respiro che non porterà lontano nessuno. In questa fase non serve girarsi con la testa all’indietro illudendosi di tornare alle stagioni sciupate dei sette anni di vacche grasse quando in Molise si sono spesi 4 miliardi di euro senza porre le basi di uno sviluppo competitivo, di qualità e capace di reggere l’urto della crisi globale.
Le adunate dei vecchi nostalgici somigliano alle riunioni di monarchici che rimpiangevano il Re dopo il Referendum del 1946 che optò per la Repubblica. Nobili decaduti alla ricerca del tempo perduto, dei titoli smarriti e dei privilegi dell’epoca andata.
Il Molise uscirà dalla palude se saprà modernizzare il proprio sistema produttivo, rendere efficiente la pubblica amministrazione ed innalzare la capacità di coesione territoriale che rafforza la qualità competitiva che agisce in modo sinergico e non con pezzi separati o autoreferenziali.
L’azione condotta dal Presidente Frattura mira a sostenere questo difficile percorso che è ineludibile per il Molise. Oltrepassare la palude superando gli ostacoli e modernizzando la regione, questo è il mandato popolare assegnato a Paolo Frattura che ha il dovere di realizzarlo, accelerando il riordino istituzionale e le riforme inserite nel proprio programma elettorale.
Campobasso, 26 giugno 2015
Pietro Maio