Alla cortese attenzione
SINISTRADEM
On. Barbara Pollastrini
Barbara grazie per avermi inviato la nota con le 10 proposte programmatiche che SinistraDem mette a disposizione di Andrea Orlando per un partito inclusivo e che non smarrisca i suoi legami sociali con la base storica dei militanti e degli iscritti.
Ho letto con attenzione le vostre proposte e vi auguro di poterle far vivere nel confronto congressuale e di vederle sedimentate come contributo culturale nell’assetto identitario del Pd. Personalmente sai che nutro qualche preoccupazione al riguardo visto il mutamento antropologico del partito intervenuto negli ultimi anni e che è portato sempre più a riconoscersi nei tratti di una formazione che ruota intorno al leader, con organi di partito fragili e scarsa disponibilità al confronto programmatico interno.
L’ampia e prevedibile vittoria di Matteo Renzi nei congressi di circolo prepara l’affermazione netta alle primarie del 30 aprile confinando le proposte di Andrea Orlando e Michele Emiliano nello stesso limbo in cui in passato, sono stati archiviati i tanti buoni propositi di SinistraDem e delle altre forze di minoranza interne.
Dall’esterno del partito apprezzo lo sforzo appassionato che portate avanti per mantenere uno spazio culturale plurale e inclusivo, proiettato a riallacciare i rapporti col mondo del lavoro, l’associazionismo ambientale, e con i ceti popolari e meno abbienti, per evitare una deriva elitaria della sinistra interna incapace di oltrepassare le barriere dei quartieri dell’alta borghesia illuminata. Il vostro impegno merita rispetto e pur nella distinzione limpida dei nostri percorsi politici auspico in prospettiva una sinistra pluralista, laburista e solidale, che sappia valorizzare le proprie diversità all’interno di una progettualità aggregante e non divisiva.
I profondi mutamenti globali geo-economici, demografici e connessi con le trasformazioni del lavoro, obbligano a ripensare i tratti fondativi della sinistra su scala mondiale, ed oggi nessun frammento partitico o movimentista della sinistra europea può permettersi di arroccarsi su verità dogmatiche preconcette. Al contrario occorre coltivare il dubbio ed il dialogo come si prefigge il vostro documento, come ha fatto Sinistra Italiana nel suo Congresso Nazionale, come si predispone a fare il Movimento dei Democratici e Progressisti nella prossima Conferenza d’Organizzazione di maggio, e come si propone la Costituente delle Idee avanzata dal Laboratorio Politico Uniti a Sinistra per un nuovo Ulivo di Pietro Folena e Carlo Ghezzi.
Un lavoro di ricerca meticoloso, costante, aperto e innovativo che ciascuno di noi ha il dovere di alimentare, contribuendo a sostenere il confronto per giungere ad una sintesi capace di rilanciare i temi dell’uguaglianza, della coesione solidale, della giustizia sociale e della dignità del lavoro. Questa sfida non si vince se si rimane immobili nelle proprie vacue certezze, e nè se si resta divisi in tanti frammenti in contrasto permanente tra loro.
Una nuova sinistra potrà tornare ad essere percepita come strumento di emancipazione delle classi sociali più deboli se si affranca dal pensiero egemone del mercato, se non si condanna al solipsismo e se non confonde la testimonianza filosofico-culturale con l’agire della politica ed il divenire della società.
Fino a quando tante energie resteranno ostaggio in un partito che sceglie di non riconoscere più nella propria carta dei valori le radici della sinistra, e fino a quando nuclei identitari si fronteggeranno in micro-formazioni minoritarie non ci sarà spazio per politiche di cambiamento ispirate dai riferimenti alla Costituzione, al Lavoro e alla Pace.
Prendere atto dei limiti angusti del proprio agire è il primo passo nella direzione giusta se non si vuole lasciare l’Italia nelle mani di movimenti di protesta privi di pensieri lunghi, di neopopulismi di destra o di un macro-aggregato centrista, pragmatico e sistemico.
Un abbraccio e buon cammino.
Campobasso, 4 aprile 2017
Michele Petraroia
Direzione Nazionale
di Sinistra Italiana