Nel mentre il Presidente della Provincia di Campobasso si appella ai Sindaci per marciare su Roma evidenziando al Governo l’impossibilità di adempiere alle funzioni delegate in assenza di minimali trasferimenti finanziari, il Presidente del Consiglio dei Ministri illustra in conferenza stampa insieme al Ministro della Funzione Pubblica, il disegno di legge di riordino amministrativo che svuoterà ulteriormente di risorse e di poteri i territori in favore di una concentrazione di prerogative in capo allo Stato. Non è ancora chiaro se le Prefetture che si chiameranno Uffici Territoriali di Governo passeranno da n. 103 a n. 40 o se ci sarà una soluzione intermedia che si fermerà a n. 65/70, ma ciò che è chiaro è che nelle nuove Prefetture confluiranno tutti gli Organi dello Stato decentrati a partire dai Provveditorati agli Studi, le Direzioni del Lavoro, le Sovrintendenze, ecc.. Il Prefetto gestirà in un’unica sede i diversi Uffici Statali riprendendo le funzioni dell’Intendente del Regno e si sostituirà di fatto al sistema delle autonomie locali depotenziato e svilito, e alle regioni che progressivamente saranno svuotate di prerogative e di risorse per archiviarle di fatto se non di diritto, esattamente per come è accaduto con le province. Questa impostazione neo-statalista viene sostenuta da anni dalle sollecitazioni dei poteri forti della finanza europea che si attendono dall’Italia manovre di contenimento della spesa pubblica per 30/40 miliardi di euro annui a valere su più esercizi finanziari per riportare il rapporto debito pubblico / Prodotto Interno Lordo dall’attuale 135% sotto il 100% col vincolo del pareggio di bilancio e del patto di stabilità. Un salasso che il Governo Renzi sta provando a negoziare in questo semestre italiano della Presidenza dell’Unione Europea ma che sconta forti difficoltà a passare. Pur nell’auspicabile ipotesi che l’attivismo del Presidente del Consiglio Italiano avrà successo i tagli alla spesa saranno necessari e in tutti i casi queste scelte di rigore ed austerità verranno imposte in provvedimenti progressivi come quelli anticipati dal Commissario alla revisione della spesa Cottarelli che insieme al Ragioniere Generale dello Stato e al Ministro del tesoro ha il compito di far quadrare i conti. Per il Molise le conseguenze di queste razionalizzazioni determineranno la soppressione di uffici pubblici, la perdita di posti di lavoro stabili, l’allontanamento degli uffici statali dai cittadini e da ultimo con lo svuotamento dei poteri di comuni, province e regioni, sarà più difficile anche essere ascoltati da chi decide per davvero, esattamente per come sta già accadendo per la sanità regionale.
Campobasso, 12 luglio 2014
Michele Petraroia