È indubbio che occorre riavviare con la giusta prudenza le attività produttive, a partire da quelle più significative, come il comparto dell’auto e del suo indotto, che occupa decine di migliaia di addetti collocati per lo più nel Centro-Sud (Sevel di Val di Sangro, Sata a Melfi, Fca a Cassino, Powertrain a Foggia, più gli stabilimenti di Termoli, Pomigliano e Pratola Serra).
Ripartire in sicurezza per tutelare i lavoratori, le loro famiglie e le comunità locali di Abruzzo, Basso Lazio, Molise, Campania, Puglia e Basilicata.
Su questo tema nel tardo pomeriggio di oggi un Docente dell’Università Statale di Milano si confronterà con l’ex-Ministro del Lavoro Cesare Damiano, componente del CdA dell’INAIL Nazionale e tra i principali esperti del settore automotive in Italia. Con lui il Coordinatore della Camera del Lavoro di Melfi, il Segretario Generale della CGIL Basilicata, il Sindaco della città che accoglie lo stabilimento più grande d’Europa con 7.300 dipendenti diretti e 2.400 dell’indotto ed il Segretario Regionale dei Giovani Democratici.
Chiaramente la ripresa riguarda prima di tutto l’agricoltura, regolarizzando gli immigrati come ha fatto il Portogallo e come chiede il Procuratore Nazionale Antimafia, Cafiero de Raho, l’edilizia, l’artigianato ed il sistema delle piccole e medie imprese.
Ripartire con buonsenso per temperare il dramma di una crisi economica globale senza precedenti, utilizzando i dispositivi di protezione individuale, modulando gli orari ed il sistema dei trasporti, proseguendo con la didattica a distanza e non esponendo gli anziani e le figure più fragili ad una seconda ondata di contagi.
Salvaguardare la vita delle persone e ricollocarle al centro delle priorità dei programmi istituzionali, senza fughe in avanti e agendo con senso di responsabilità, equità e attenzione verso chi è privo dei beni essenziali (generi alimentari, farmaci, vestiario, soldi per le bollette o per i fitti).
Ha ragione Papa Francesco quando invita alla prudenza la stessa chiesa per non aggiungersi ai fattori di rischio e a chi ha veicolato il contagio (Ospedali, RSA, 118. Case di Riposo, ecc.). Meglio una precauzione in più, aspettando una settimana in più, col giusto buonsenso, che non rivedere all’opera i camion dell’Esercito che portano via centinaia di bare di persone che diventano numeri e di cui è vietato anche pronunciarne il nome o vederne il volto per un’ultima volta.
Campobasso, 28 aprile 2020
La Presidente
Lidia De Sanctis
La Coordinatrice
Roberta Iacovantuono