RIORDINO DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI: SUGGERIMENTI PREZIOSI DAL PARTENARIATO ALLA PROPOSTA DI LEGGE QUADRO.
Una sala propositiva e attiva ha accolto con piacere l’invito rivolto dall’Assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, a partecipare al confronto allargato sulla proposta di legge regionale di riordino del sistema integrato dei servizi sociali, che si è tenuto ieri pomeriggio presso la Sala Parlamentino della Giunta regionale. L’incontro ha rappresentato un ulteriore momento di approfondimento, prima di sottoporre il testo definitivo del provvedimento all’esame della Giunta regionale e, successivamente, al vaglio della IV Commissione e dell’Assise consiliare.
Un percorso condiviso, avviato lo scorso 19 luglio, che ha visto protagonisti soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti, i quali avevano già espresso il loro apprezzamento per la predisposizione di questo importante atto normativo e proposto contributi integrativi e migliorativi al testo di cui la struttura regionale ha puntualmente tenuto conto. L’incontro di ieri, invece, ha inteso dare voce al partenariato più prettamente sociale, dando così avvio alla seconda fase del percorso individuato dall’Assessorato alle Politiche sociali.
Ben 75 i rappresentanti e dirigenti del partenariato socio-istituzionale intervenuti all’incontro e che hanno preso la parola, suggerendo alla struttura regionale opportuni correttivi e migliorìe da introdurre nella proposta legislativa: oltre all’Assessore regionale alle Politiche sociali, Michele PETRAROIA, che ha coordinato il tavolo di lavoro e al Direttore del Servizio regionale Assistenza Socio – Sanitaria e Politiche Sociali, Michele COLAVITA, presenti il Direttore Generale della Regione Molise, Antonio FRANCIONI, il delegato delle Politiche al Welfare dell’ANCI Molise, Gigino D’ANGELO, i rappresentanti dell’ASREM, della Provincia di Campobasso, i Presidenti o loro delegati dei Comitati dei Sindaci degli Ambiti Territoriali Sociali di Campobasso, Larino, Isernia, diversi rappresentanti del mondo della cooperazione, tra cui Confcooperative Molise, LegaCoop, Federsolidarietà, i delegati del volontariato e dell’associazionismo, alcuni componenti degli Osservatori regionali del volontariato e della Promozione sociale, i rappresentanti dell’Ordine degli Assistenti sociali, i delegati delle organizzazioni sindacali e dei patronati, i responsabili delle CARITAS diocesane.
L’impianto normativo illustrato, oltre a sistematizzare e recepire la norma di riferimento nazionale, ovvero la Legge n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, corrisponde alle necessità nonché alle criticità che, spesso, sono state fatte emergere dai soggetti coinvolti, a vario titolo, nella gestione associata dei servizi sociali, ovvero Comuni, Province, ASREM, Ambiti territoriali sociali, amministrazione regionale.
Una legge chiara, che elimini la situazione di provvisorietà che caratterizza lo scenario in cui operano gli addetti del settore a causa di un vuoto legislativo che dura da decenni, che dovrà, come si legge nella bozza di proposta normativa, necessariamente tener conto dei fabbisogni sociali del territorio molisano, e per la quale il metodo di concertazione allargato sta portando i suoi frutti. Accolto con soddisfazione il principio cardine dell’intero impianto normativo, ovvero la realizzazione e relativa regolamentazione di un effettivo sistema integrato dei servizi sociali. Definiti, senza possibilità di equivoci, i ruoli e le rispettive competenze dei soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dei servizi sociali; proposta l’istituzione, oltre alla Commissione regionale per le Politiche sociali, della Conferenza regionale delle Politiche sociali, composta dal Direttore del Servizio regionale Assistenza territoriale della Direzione Salute, i responsabili provinciali dei Servizi Politiche sociali, i Coordinatori degli Ambiti territoriali sociali, un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale e uno dell’ASREM.
Tra le novità introdotte e maggiormente apprezzate dalla platea il punto relativo alla programmazione degli interventi e delle risorse finanziarie: gli stanziamenti previsti per il Fondo Sociale Regionale nella percentuale dello 0,6% della spesa corrente regionale effettuata nell’anno precedente è, infatti, tendenzialmente orientata verso l’1% con adeguamenti minimi dello 0,6% e dello 0,7% degli anni 2014 e 2015. Un elemento davvero significativo che, se accolto dalla Giunta e successivamente dal Consiglio, significherebbe impegnarsi a vincolare l’1% di risorse complessive del bilancio al settore delle Politiche sociali, oggi fortemente bisognoso di misure finanziarie a causa della crisi economica che, quasi sempre, è associata o sfocia nel disagio sociale.
Suggerimenti sono arrivati da più parti ad incentivare azioni di prevenzione in ambito socio-sanitario, maggiore chiarezza nella definizione dei livelli minimi di assistenza attraverso l’elaborazione di linee guida ad hoc ed una particolare attenzione e dignità nei confronti dei nuovi profili professionali al fine di garantire loro una maggiore occupabilità e presa di coscienza dell’importante ruolo che svolgono.
“La scelta di propendere a favore di politiche di integrazione dei servizi sociali, con il Titolo IV della proposta di legge dedicato esclusivamente all’integrazione socio-sanitaria – ha affermato l’Assessore regionale alle Politiche Sociali, Michele Petraroia, – rappresenta un primo fondamentale obiettivo che, attraverso questa norma, ci auguriamo possa concretamente realizzarsi anche sul piano operativo al fine di assicurare una risposta unitaria alle esigenze di salute della persona, indipendentemente dal soggetto gestore”.
“Le prestazioni socio-sanitarie – ha proseguito Petraroia – saranno assicurate, quindi, mediante il concorso delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni, dall’erogazione integrata delle prestazioni sanitarie e sociali necessarie a garantire una risposta unitaria e globale ai bisogni di salute che richiedono contemporaneamente interventi sanitari e azioni di protezione sociale”. Regolamentati, inoltre, i servizi sociali legati alle politiche della famiglia (assolvimento delle responsabilità familiari, sostegno alla genitorialità, alla maternità e alla nascita), a quelle per i minori (protezione e cure necessarie per il suo benessere, promozione del pieno e armonico sviluppo psicofisico, educazione e crescita in un idoneo ambiente familiare e sociale), alle politiche per gli anziani, le persone disabili, gli immigrati e tutti coloro i quali sono a rischio esclusione sociale, oltre alle politiche di contrasto della violenza contro le donne, i minori e in ambito familiare, quelle dedicate alla tutela della salute mentale e per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze e il diritto allo studio.
Previste, infine, azioni per il sostegno alla mobilità: la Regione Molise offrirà un contributo a favore dei Comuni che rilasceranno tessere speciali a condizioni agevolate per favorire la mobilità, sul territorio urbano ed extraurbano, dei cittadini più deboli e in situazioni di svantaggio, con particolare riferimento ad anziani e persone portatrici di handicap.
Un’innovazione di metodo, quindi, quella adottata dall’Assessorato alle Politiche Sociali, che anticipa uno dei focus, quello di contrasto alla povertà e di maggior inclusione sociale, su cui l’Unione Europea ha già invitato gli Stati membri ad attenersi nella predisposizione dei nuovi programmi operativi 2014/2020 del Fondo Sociale Europeo, destinando a tale settore il 20% delle risorse complessive.
Campobasso, 6 settembre 2013
Ufficio Stampa