Alla cortese attenzione
Sottosegretario di Stato agli Affari Regionali
Dott. Gianclaudio Bressa
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 Roma
Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Regionali
Dott. Luigi Fiorentino
Via della Stamperia, 8
00187 Roma
Segretario Generale della Conferenza Unificata
Dott. Antonio Naddeo
Via della Stamperia, 8
00187 Roma
E p.c.
Ministro dell’Interno
Dott. Angelino Alfano
Piazza del Viminale, 1
00184 Roma
Ministro dell’Economia e delle Finanze
Dott. Pier Carlo Padoan
Via XX Settembre, 97
00187 Roma
Sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dott. Pierpaolo Baretta
Via XX Settembre, 97
00187 Roma
Sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze
On. Paola De Micheli
Via XX Settembre, 97
00187 Roma
Presidente della Giunta Regionale
Arch. Paolo di Laura Frattura
Via Genova, 11
86100 Campobasso
Oggetto: Ricorso del Consiglio dei Ministri alla Corte Costituzionale contro la Regione Molise teso ad abrogare l’art. 6 della legge regionale n. 25 del 22 dicembre 2014 pubblicata in pari data sul B.U.R.M. n. 51/2014 inerente l’assestamento di bilancio di previsione 2014.
Nel corso della sessione della Conferenza Unificata del 26 febbraio 2015, in riferimento al punto aggiuntivo proposto dal Governo in materia di bilanci (allegato 1), ho sollecitato formalmente la revoca dell’impugnativa promossa dal Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 127 della Costituzione contro la Regione Molise tesa a far abrogare l’art. 6 della legge regionale n. 25 del 22 dicembre 2014 inerente l’assestamento del bilancio di previsione 2014.
Nella riunione svoltasi al termine della medesima Conferenza Unificata c’è stata una prima istruttoria sulla questione, con l’impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri a convocare tempestivamente un incontro con il Ministero dell’Economia e con la Regione Molise per proseguire la verifica avviata, con l’obiettivo di individuare una soluzione tecnico – contabile in linea con le vigenti normative che disciplinano i bilanci regionali.
La Regione Molise conferma di aver chiesto ed ottenuto l’intervento della Ragioneria Generale dello Stato nel 2013 che si concluse con una relazione sull’accertamento rigoroso dei residui attivi e di tutte le poste contabili, superando le pregresse criticità evidenziatesi con le Sentenze della Corte Costituzionale n. 138 del 05.06.2013 inerente il bilancio consuntivo 2011, n. 228 del 13.07.2013 inerente la legge finanziaria 2012, n. 266 del 06.11.2013 inerente il bilancio di previsione 2013.
Il meritorio accertamento sui residui effettuati dai preposti Servizi Ispettivi del MEF hanno trovato puntuale validazione nelle procedure di parificazione dei bilanci regionali da parte delle Sezioni di Controllo per il Molise della Corte dei Conti n. 42 del 3 aprile 2014 (allegato 2) e n. 221 del 19 dicembre 2014 (allegato 3).
L’individuazione dell’ammontare del disavanzo per euro 60.423.935 relative all’esercizio 2013 risalente agli anni pregressi è stato correttamente riportato nell’art. 6 della legge regionale n. 25 del 22.12.2014 che disciplina le modalità del rientro oggetto di interlocuzione positiva con gli Uffici del Ministero dell’Economia.
D’altronde vista la consistenza complessiva delle poste contabili della Regione Molise dove, detratte le voci della sanità, sul resto della spesa corrente, l’incidenza del disavanzo di euro 60.423.935 non poteva essere estinta nel periodo 22 dicembre / 31 dicembre 2014, ma in un arco temporale compatibile con la tenuta della funzionalità amministrativa essenziale dell’Ente, si sollecita la convocazione della riunione concordata con il MEF per superare il contenzioso insorto e procedere alla conferma delle soluzioni tecnico – contabili già prefigurate nei pregressi contatti intercorsi con il Ministero dell’Economia.
Distinti saluti.
Campobasso, 2 marzo 2015
L’Assessore
Michele Petraroia
Allegato 1: Accordo tra il Governo, Regioni ed Enti locali concernente l’individuazione di correttivi al quadro ordinamentale vigente per garantire gli equilibri di finanza pubblica nell’ambito del processo di riordino degli enti territoriali locali
Accordo ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
Rep. n. ___________-
LA CONFERENZA UNIFICATA
Nell’odierna seduta del 26 febbraio 2015:
VISTO l’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e, in particolare, il comma 2, lettera c), in base al quale questa Conferenza promuove e sancisce accordi tra Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, al fine di coordinare l’esercizio delle rispettive competenze e svolgere in collaborazione attività di interesse comune;
VISTO l’art. 1, c. 418, della L. n. 190/2014 concernente il concorso di province e città metropolitane al contenimento della spesa pubblica per gli anni 2015-2017;
VISTO l’art. 1, c. 421, della L. n. 190/2014 concernente la rideterminazione della dotazione organica di province e città metropolitane;
VISTO quanto previsto dalla L. n. 56/2014 e dai relativi provvedimenti attuativi;
SANCISCE ACCORDO
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome e le Autonomie locali, nei seguenti termini:
CONSIDERATO che è in corso il complesso processo di riordino istituzionale previsto dalla L. n. 56/2014;
CONSIDERATO quanto previsto dalla citata Legge n. 56/2014 e dai successivi provvedimenti attuativi in materia di riordino delle funzioni e di trasferimento delle relative risorse;
CONSIDERATO che le Regioni stanno provvedendo – nella materie di loro competenza – al riordino e alla conseguente riallocazione delle funzioni provinciali non fondamentali mediante propri provvedimenti;
TENUTO CONTO del quadro di finanza pubblica come definito dalla L. n. 190/2014 con riferimento a tutte le Amministrazioni a vario titolo interessate dal processo di riordino delle funzioni;
RITENUTO che individuare correttivi al quadro ordinamentale vigente per garantire gli equilibri di finanza pubblica degli enti interessati costituisca azione di interesse comune di regioni ed enti locali;
SI CONVIENE
di condividere, quali obiettivi comuni da perseguire nel contesto degli interventi che il Governo riterrà di porre in essere, i seguenti:
Rideterminazione degli obiettivi del Patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018
• rideterminare gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018, come approvati con intesa sancita nella Conferenza Stato-città ed autonomie locali del 19 febbraio 2015 (con la previsione di analogo provvedimento per le città metropolitane). Prevedere una procedura per l’attribuzione di spazi finanziari ai Comuni in ciascuno degli anni 2015 – 2018, per sostenere spese per eventi calamitosi, per interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio, ivi incluse quelle connesse alla bonifica dei siti contaminati dall’amianto, per esercizio della funzione di ente capofila, per sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti strutturali e, in via residuale, di procedure di esproprio.
Rideterminazione delle sanzioni per mancato raggiungimento degli obiettivi del Patto di stabilità interno nel 2014 degli enti locali
• in seguito alla modifica dei criteri di patto si procederà a rideterminare l’entità delle sanzioni prevedendo che tale riduzione si applichi in una misura percentuale rispetto allo sforamento (definito come differenza tra saldo obiettivo del 2014 e saldo finanziario conseguito nello stesso anno). In particolare, si ritiene necessario passare da un regime di riduzione delle sanzioni configurato in termini di soglia massima commisurata alle entrate correnti (quale quello vigente per gli sforamenti del Patto nel 2013) ad uno espresso in termini di percentuale sull’entità dello sforamento, al fine di prevenire possibili comportamenti opportunistici (motivati dal fatto che, col regime precedente, l’entità dello sforamento rischia di divenire irrilevante ai fini della sanzione applicata) e far sì che la sanzione sia crescente in rapporto allo sforamento.
Esclusione, dalla sanzione sul personale, delle proroghe dei contratti di lavoro a tempo determinato
• consentire anche alle città metropolitane e alle province che nel 2014 non hanno rispettato il Patto di stabilità interno la proroga, fino al 31 dicembre 2015, dei contratti di lavoro a tempo determinato per le strette necessità connesse alle esigenze di continuità dei servizi e nel rispetto dei vincoli finanziari.
Sanzione per mero ritardo nella comunicazione dei dati relativi al rispetto del Patto di stabilità interno
• eliminare la sproporzione fra l’infrazione consistente nel mancato invio della certificazione attestante il rispetto del patto di stabilità interno e la sanzione che comporta il divieto di assunzione, attraverso la sostituzione della predetta sanzione con altri strumenti.
Sostenibilità dell’avvio a regime dell’armonizzazione contabile
• assicurare una maggiore sostenibilità nel passaggio al nuovo regime contabile recato dal d.lgs. n. 118 del 2011, modificato dal d.lgs. n. 126 del 2014 e dalla Legge di Stabilità 2015 e risolvere la disparità di trattamento tra gli enti che hanno partecipato alla sperimentazione negli anni dal 2012 al 2014, con particolare riferimento al periodo di ammortamento degli eventuali disavanzi determinati dal riaccertamento straordinario dei residui. Prevedere un avvio uniforme delle nuove regole sull’armonizzazione in modo da permettere a tutti gli enti di utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione.
Allegato 3 delibera_221_2014_parifica