Alla cortese attenzione
Presidente Regione Puglia
Dott. Michele Emiliano
Lungomare Nazario Sauro
70100 Bari
Sindaco del Comune di Napoli
Dott. Luigi De Magistris
Piazza Municipio 1
80133 Napoli
E p.c.
Presidenti delle Regioni:
Abruzzo, Molise, Campania,
Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna
Sindaci delle Città di:
Bari, Taranto, Reggio Calabria, Messina,
Catania, Palermo e Cagliari
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Sottosegretario di Stato
Dott. Claudio De Vincenti
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00187 Roma
Quotidiano “Il Mattino”
Direttore Dott. Alessandro Barbano
Via Chiatamone, 65
80121 Napoli
OGGETTO : “ Questione Meridionale e Patti per il Sud”.
Tra i 16 Patti per il Sud, quelli in via di definizione con la Regione Puglia e con la Città di Napoli, hanno assunto, al di là, del negoziato sui contenuti e sull’entità delle risorse assegnate, l’emblema di una dialettica tra parte della classe dirigente che amministra il Mezzogiorno ed il Governo, circa la qualità e l’efficacia della strategia nazionale sulle politiche di sviluppo nelle otto regioni meridionali. Con molta probabilità per evitare il protrarsi della riunione del CIPE e per velocizzare gli investimenti, i diversi Patti per il Sud non ancora definiti, saranno firmati nell’arco di qualche settimana; ma ciò non toglie l’opportunità di cogliere e rilanciare, l’analisi critica di ISAIA SALES, attento studioso e profondo conoscitore della Questione Meridionale, pubblicata sull’edizione de IL MATTINO del 4 agosto scorso, circa l’inefficacia di uno spezzatino senza amalgama che suddivide in sedicesimi la programmazione degli interventi di modernizzazione competitiva del Mezzogiorno.
Isaia Sales ripropone l’irrisolta ed iniqua ripartizione delle risorse ordinarie del Bilancio dello Stato tra le diverse regioni italiane, che penalizzano il Meridione costretto a utilizzare i finanziamenti europei in sostituzione degli omessi e/o inadeguati trasferimenti ordinari nazionali. La lucidità di queste riflessioni obbligano i firmatari dei 16 Patti per il Sud ad aprire un confronto col Governo finalizzato a recuperare una politica nazionale uniforme, coordinata e raccordata per il Mezzogiorno. Se l’insieme della strategia attivata si limita all’assegnazione dei fondi strutturali europei divisi regione per regione, a cui si sommano i fondi FSC regione per regione, non si potrà mai avviare un’azione per macro-area che riprende i corridoi infrastrutturali europei, da e verso il Mediterraneo o da e verso i Balcani. Lungo l’Adriatico la terza corsia autostradale si ferma ad Ancona e la linea ferroviaria Lecce – Milano è lontana dal garantire la percorrenza di treni ad Alta Velocità. La Napoli-Benevento-Foggia-Bari sull’alta capacità ferroviaria stenta a partire e in tutti i casi non si incrocia in termini logistici con il traffico merci tra i porti di Salerno – Napoli sul Tirreno con quelli di Bari – Brindisi – Taranto sull’Adriatico e lo Ionio. Se la programmazione della Puglia comincia da Foggia in direzione Bari, e quella della Campania stenta a raggiungere Avellino e Benevento, rimane tutto l’osso appenninico centrale come una vasta area marginale alla stregua delle denunce di Manlio Rossi Doria, Salvemini e di Pasquale Saraceno. Da Sulmona a Lucera, passando per il Sannio e l’Irpinia, c’è un’Italia minore, dimenticata ed estromessa dai piani di sviluppo e di modernizzazione logistica, infrastrutturale ed economica. Il tratto Taranto – Reggio Calabria sulla 106 ionica rimane periferia di un Sud più a Sud dilaniato da conflitti, localismi e dall’assenza di una macro-pianificazione nazionale su porti, aeroporti, strade a quattro corsie, ferrovie, banda ultralarga, centri di ricerca e poli di eccellenza nell’innovazione tecnologica. Se al Nord si finanziano i quadruplicamenti dei tratti di rete ferroviaria, nel Sud si può ipotizzare da Reggio Calabria a Taranto, e poi sulla dorsale adriatica almeno il doppio binario ? Il punto è che se ogni regione predispone il suo Patto per il Sud, non si finanzierà mai il collegamento ferroviario Campobasso – Benevento per accedere alla direttrice Napoli – Bari, e sarà difficile collegare meglio Sulmona a Lucera o a Caserta. Basterebbe vedere dove sono ubicati gli stabilimenti della FIAT-FCA tra Valdisangro in Abruzzo, Termoli, Foggia, Pomigliano d’Arco, Pratola Serra, Cassino e Melfi, per ipotizzare una logistica di supporto che oggi manca e che con i 16 Patti per il Sud non viene nemmeno ipotizzata.
Nel porgere un personale apprezzamento a chi ha almeno tentato di evitare lo spezzatino rivendicando una diversa attenzione per l’irrisolta Questione Meridionale, invio distinti saluti con l’auspicio che i temi sollevati da Isaia Sales possano essere raccolti e rilanciati da una classe dirigente meridionale capace di fare rete e di essere unita, solidale ed innovativa nel confronto col Governo.
Campobasso, 5 agosto 2016
Michele Petraroia
articolo de Il Mattino – 04.08.2016