“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.”
Con queste parole di Giovanni Falcone il Movimento Regionale dei Cristiano Sociali vuole ricordare le vittime della mafia che, agendo a testa alta, rimboccandosi le maniche, facendo senza lamentarsi, hanno sacrificato la loro vita.
All’elenco dei morti e dei feriti andrebbero aggiunti anche tutti coloro che sono vittime morali degli omicidi e delle stragi mafiose e terroristiche. I familiari, le mogli, i figli, gli amici, privati violentemente dei loro affetti e del futuro che avevano immaginato e che non hanno potuto vivere. Vittime sono anche le città ferite, le comunità frustate e spaventate che da decenni invocano una giustizia che spesso non è riuscita a fornire risposte certe e a dare condanne esemplari.
Il tempo passa, e noi, tutti insieme, abbiamo il dovere di far conoscere anche a coloro che a distanza di tanti anni sentono quello che è successo, e quello che è costato, troppo lontano, come una pagina di storia e non una realtà viva e ancora dolente; abbiamo il dovere di dire, ripetere, di trasmettere, la comprensione del dolore, la consapevolezza del morire dentro con l’obbligo di conservare forza per ricostruire. Non dobbiamo dimenticare. La memoria condivisa ricostruisce l’identità di ciascuno di noi. La comprensione del passato ci permette di capire chi siamo, ci consente di dare uno spessore diverso alla nostra esistenza.
Ricordare attuando davvero quello che Giovanni Falcone e chi come lui combattendo la mafia ci ha insegnato; ricordare per impedire la rimozione e l’oblio.
Memoria, verità, impegno: solo così onoreremo davvero il sacrificio dei nostri caduti.
Il Movimento dei Cristiano Sociali è convinto che l’unico modo per non dimenticare è ricordare, tramandare a tutti, ma soprattutto ai giovani, quello che figure straordinarie, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti altri caduti nella lotta alla mafia ci hanno trasmesso, e cioè un inestimabile patrimonio fatto di coraggio, di dedizione e di geniali intuizioni, di lezioni di vita. Un’eredità spirituale, professionale e umana che non può e non deve essere mai dispersa.
Campobasso, 22 maggio 2015
Coordinatore Movimento Regionale Cristiano Sociali
Piera Liberanome