PER PREPARARE IL CONFRONTO SULLA MANOVRA CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
Questa sera alle ore 18.30 si terrà la Conferenza dei Presidenti delle Regioni per esaminare le posizioni da assumere sulla Legge di Stabilità 2015 in vista dell’incontro convocato per domattina alle ore 8.00 dal Premier Matteo Renzi a PALAZZO CHIGI con le stesse Regioni.
Il taglio di 4 miliardi preannunciato rischia di determinare conseguenze nefaste sui servizi pubblici locali creando difficoltà alle comunità locali, disagi ai cittadini e penalizzazioni alle fasce meno abbienti della popolazione.
Il Vice Presidente della Giunta, Michele Petraroia seguirà i lavori della Conferenza Stato – Regioni portando al tavolo nazionale le criticità del Molise ed i rischi connessi con la contrazione dei trasferimenti su diverse voci di bilancio.
In tarda mattinata, l’Assessore al Lavoro Michele Petraroia, ha avuto un proficuo incontro al Ministero del Lavoro in cui ha trattato i risvolti di diverse vertenze territoriali anticipando anche le proposte della Regione Molise sul progetto nazionale degli operatori della formazione professionale che sarà oggetto della riunione convocata dal Sottosegretario Cassano per il 29 ottobre alle 15.30.
Alle ore 15.00 il Vice Presidente Petraroia ha partecipato alla Commissione Affari Sociali delle Regioni coordinata dell’Assessore della Liguria, Lorena Rambaudi, ed in tale sede ha condiviso la proposta di un Patto pluriennale per le Politiche Sociali e Famiglia incardinato su capitoli di bilancio nazionali e su trasferimenti europei.
Campobasso, 22 ottobre 2014
Un Patto per le Politiche Sociali e Famiglia come proposta per la Legge di Stabilità 2015
La situazione economica attuale, nonostante le stimolazioni del Governo di questi ultimi mesi, sembra ancora stazionaria ed i pochi segnali di miglioramento sul PIL sono in prevalenza collegati alla nuova modalità di valutazione.
Gli Assessori alla Politiche sociali delle Regioni, unitamente ai colleghi dei Comuni assistono ad un incremento quotidiano di domanda sociale, sia sul versante della famiglia che dei minori, della povertà e del disagio. Consapevoli di questa situazione propongono di inserire nella prossima Legge di Stabilità 2015 un “Patto per il Sociale e per la Famiglia”, chiedendo al Governo, su questi temi, un approccio più organico rispetto a quello dell’ultimo quinquennio dove si è assisto ad una frammentazione delle competenze e ad una disarticolazione degli interventi e dei finanziamenti tra più Ministeri e Dipartimenti, che disperde le erogazioni, senza consentire una politica organica per minori, giovani e famiglie, con focus sul disagio e sulle povertà e si traduca in interventi per offrire nuove opportunità, incentivi e maggior dotazione di servizi per la prima infanzia (nidi etc.), per anziani e disabili, particolarmente non autosufficienti.
La ricomposizione di interventi già disarticolate con unicità di interlocuzione con il Governo, potrà consentire a Regioni e ad Amministrazioni Locali una programmazione organica e sistemica, che possa traguardare, come avvenuto nel luglio scorso per il Patto della Salute, per il quale a livello delle singole regioni andrà promosso e realizzato l’obiettivo dichiarato di una effettiva integrazione dei servizi e delle attività sanitarie, sociosanitarie e sociali, ai fini di una erogazione congiunta degli interventi, verso un Patto per le Politiche Sociali e la Famiglia, con finanziamenti stabili a cadenza triennale possibilmente incrementali, affinché anche Regioni e Autonomie (come avviene in oggi) possano mettere a disposizione risorse economiche da condividere con lo Stato per una corretta sussidiarietà tra i diversi livelli di Governo, atta a consolidare il sistema dei servizi e permettere economie di scala.
Il Patto per il Sociale e la Famiglia tra Governo, Regioni e Autonomie, deve comprendere:
1.il Fondo nazionale Politiche Sociali che partendo da 400 milioni nel 2015 abbia una stabilità incrementale, almeno triennale, raggruppando finanziamenti, disarticolati e spesso irrisori e procedendo anche alla separazione delle dotazioni regionali, rispetto a quelle statali a favore dei Dipartimenti, in maniera che le prime non siano residuali (il Fondo politiche giovanili nel 2014 è stato di circa 7 milioni di euro, mentre quello della famiglia 5 milioni di euro). Solo questa impostazione può consentire un’uscita dalla instabilità, con una programmazione organica, per almeno un triennio. Nel 2015 la maggioranza delle regioni concluderà il ciclo amministrativo e la presenza del Patto può rappresentare un volano per riprendere un sistema sociale stabile e sostenibile, attivando gli Obiettivi di Servizio, già concordati con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, scegliendo priorità di realizzazione.
2.il ripristino del Fondo Famiglia – che possa chiamarsi tale – con la dotazione di almeno 100 milioni di euro per il 2015, con un consolidamento triennale, per riprendere il Piano Nidi, anche a seguito delle sollecitazioni parlamentari attraverso specifiche proposte di legge.
3.il Fondo Nazionale per la Non autosufficienza, con la dotazione a partire dal 2015 degli iniziali 400 milioni di euro, che affiancandosi al Fondo Sociale, permetta politiche integrate famiglia, non autosufficienza, disabilità, e salute Sulla non autosufficienza si deve arrivare ad una positiva e concreta integrazione con la Sanità. I problemi sollevati sull’appropriatezza dei finanziamenti sanitari sono condivisibili, ma ciò non significa SEPARATEZZA di interventi, quindi gli articoli 5 e 6 del Patto per la Salute, deve trovare per la non autosufficienza e la disabilità grave, una regolamentazione in Conferenza Unificata, insieme ai Comuni che sono il primo front-office per le persone fragili. Quindi organicità anche nell’integrazione sociosanitaria perché solo la risposta “globale” alla persona permette costi contenuti senza sovrapposizioni, pesanti sotto il profilo economico e negative per la soluzione dei problemi;
4.il Fondo per i minori stranieri non accompagnati, assegnato al Ministero competente adeguato sotto il profilo economico al trend dei flussi non programmati di migranti;
5.le risorse per una misura di contrasto alla povertà di universalismo selettivo progettuale e pattizia da meglio definire tra i livelli istituzionali con la partecipazione attiva del Terzo Settore.
Il consolidamento proposto consente anche di realizzare una Governance che potrà valorizzare al massimo il principio di sussidiarietà, nei confronti del Terzo Settore e delle Organizzazioni sociali, con rapporti armonici tra i diversi livelli di governo, rispettosi delle competenze costituzionali, per un’operatività comune che migliori l’efficacia e la qualità dei servizi.
L’avvio della Programmazione Europea 2014/2020 con l’Obiettivo 9 (Inclusione sociale e lotta alla povertà), oggetto di grosso impegno per la Conferenza delle regioni, potrà anch’essa rivitalizzare le politiche integrate per l’assistenza ai minori (nidi), agli anziani, e ai disabili, con il lavoro di cura a favore della non autosufficienza.
A ciò va aggiunta anche l’attenzione ai costi che le regioni hanno avviato con l’ISTAT per l’analisi della spesa sociale al fine di traguardare a costi medi e quindi a costi standard, che agevoleranno ulteriormente le azioni di riordino e la razionalizzazione della spesa. In questi termini Regioni e ANCI rinnovano la richiesta che analogamente alla spesa sanitaria, anche la spesa sociale, sia esclusa dal Patto di Stabilità. In proposito si ricorda anche di escludere per l’anno 2015 le risorse del sociale da eventuali tagli come già avvenuto nel 2013 e 2014 (Legge 147/2013 e Legge stabilità 2014 art. 1 comma 525).
Ed infine, ma non ultimo per importanza, si pone l’accento sulla positività dei risultati che un sistema sociale e per l’infanzia può portare anche sul piano occupazionale, come dimostrato da diversi studi di settore, infatti, è stato più volte riconosciuto, che il “mercato sociale” rappresenta una forte occasione per l’impiego di mano d’opera soprattutto femminile e giovanile.
20.10.2014
Previsioni Politiche Sociali Legge Stabilità 2015Convocazione Presidenti.odg.conferenza.221014