PALERMO 1992 – ITALIA 2012
È IMPORTANTE NON DIMENTICARE IL SACRIFICIO DI EMANUELA LOI E FRANCESCA MORVILLO, DUE DONNE CADUTE INSIEME A GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO. RICORDIAMOCI IN QUESTO 8 MARZO DI LORO, DEL CORAGGIO DI ROSARIA SCHIFANI E DI TUTTE LE DONNE CHE SOFFRONO, LOTTANO E SI IMPEGNANO QUOTIDIANAMENTE IN DIFESA DELLO STATO E DELLA LEGGE.
EMANUELA LOI: (SESTU 9 OTTOBRE 1967 – 19 LUGLIO 1992) Agente della scorta del magistrato Paolo Borsellino, cadde nell’adempimento del proprio dovere il 19 luglio 1992 vittima della strage di Via d’Amelio a Palermo con il giudice Borsellino e i colleghi della scorta Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Entrata nella Polizia di Stato nel 1988 per seguire l’aspirazione della sorella Claudia, che però non venne ammessa, viene trasferita a Palermo due anni dopo. Avrebbe dovuto sposarsi pochi giorni dopo il fatale attentato.
Il 5 agosto 1992 le viene assegnata la Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: “Preposta al servizio di scorta del giudice Paolo Borsellino, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva a causa della recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell’ordine giudiziario e delle Forze di Polizia, assolveva il proprio compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere. Barbaramente trucidata in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni”.
FRANCESCA MORVILLO: (PALERMO 14 DICEMBRE 1945 – PALERMO 23 MAGGIO 1992) E’ stata un magistrato italiano. Nel 1979, dopo un primo matrimonio conclusosi con la separazione, conobbe Giovanni Falcone, all’epoca giudice istruttore presso il tribunale di Palermo; si sposarono con una cerimonia civile nel maggio 1986. Il 23 maggio 1992, intorno alle 18:00, sull’autostrada A29 Palermo – Trapani, nei pressi dello svincolo di Capaci, una carica di 500 chilogrammi di tritolo fa saltare in aria le tre macchine che accompagnavano Giovanni Falcone di ritorno da Roma. Francesca Morvillo ancora viva dopo l’esplosione, viene trasportata prima all’Ospedale Cervello e poi al Civico, nel reparto di neurochirurgia, dove però muore intorno alle 23 a causa delle gravi lesioni interne riportate.
Anche a lei viene assegnata la Medaglia al valor civile perché “Giovane Consigliere della Corte d’Appello di Palermo, consorte del giudice Giovanni Falcone, pur consapevole dei gravissimi pericoli cui era esposto il coniuge, gli rimaneva costantemente accanto sopportando gli stessi disagi e privazioni, sempre incoraggiandolo ed esortandolo nella dure lotta intrapresa contro la mafia. Coinvolta, insieme al Magistrato, in un vile e feroce agguato, sacrificava la propria esistenza vissuta coniugando ai forti sentimenti di affetto, stima e rispetto verso il marito, la dedizione ai più alti ideali di giustizia”.
ROSARIA COSTA SCHIFANI: Vedova a 22 anni di Vito, agente di scorta di Giovanni Falcone, rimasta con un figlio di 4 mesi che durante i funerali il 25 maggio 1992, rivolta ai mafiosi disse “Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato…. Chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… ma loro non cambiano… loro non vogliono cambiare… vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti. Non c’è amore, non ce n’è amore…”.
Tre donne straordinarie che vogliamo portare ad esempio alle ragazze del 2012, nate dopo quegli attentati perché siano orgogliose l’8 marzo e ogni giorno di essere italiane e di essere donne. E domani saremo ad ascoltare una di queste giovani volontarie della nostra associazione, Monica Minadeo, che nel 1992 aveva 4 anni, e si soffermerà, nell’iniziativa promossa dalla Commissione Lavoro della Regione Molise per le 18:00 presso la Sala del Consiglio Regionale in via XXIV Maggio 129 a Campobasso, sull’importanza nella vita di avere dei valori profondi e degli ideali di giustizia in cui credere, per dare un senso alle cose e al percorso che ciascuno di noi compie con il lavoro, il sociale e l’attività quotidianamente.
Campobasso 07 marzo 2012
Per l’Associazione Tedeschi
Chiara D’Amico