Notizie e riflessioni sui diritti umani, la cooperazione e la solidarietà internazionale
Roma – 20.9.2012
Camera dei Deputati
Sala Stampa
Via della Missione, 4 – Roma
Giovedì 20 settembre 2012 – Ore 11.30/12.30
Giustizia per Padre Giuseppe Tedeschi
Sacerdote salesiano -ridotto allo stato laicale- sequestrato dall’Alleanza Anticomunista Argentina (Triple A) nella bidonville “Villa Itatì” il 2.2.1976 e trovato cadavere il 18.2.1976 a La Plata.
Intervengono:
Walter Veltroni, già Segretario naz. PD
Franco Narducci, vice Presidente Commissione Esteri
Francesco Tempestini, Capogruppo PD in Commissione Esteri
Michele Petraroia, Consigliere regionale del Molise
Jorge Ithurburu, 24marzo Onlus
Modera:
Gianni Lattanzio, giornalista
Per questioni di sicurezza, l’accesso nel palazzo è consentito, SOLO con la prenotazione al numero 06 6760 8418 oppure inviando email a: gianni.lattanzio@gmail.com, la presentazione di un documento d’identità valido all’ingresso di Via della Missione 4. Per gli uomini è obbligatorio l’uso della giacca.
Camera dei deputati – 6.9.2012
“I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, i Ministri degli affari esteri e della giustizia, per sapere – premesso che:
– la difesa dei diritti civili e della cultura del diritto per affermare la giustizia di fronte a fatti tragici e violenti che offendono la dignità umana, in ogni situazione, è da tempo una costante caratterizzante della politica posta in essere dai Governi e dal Parlamento della Repubblica italiana;
– grazie a tale sensibilità morale e civile, oltre trent’anni dopo la drammatica vicenda innescata dalle giunte militari argentine nel periodo di dittatura, è stato possibile rinviare a giudizio e processare a Roma i responsabili e i torturatori dei desaparecidos di origine italiana, un processo in cui il Governo italiano si era costituito parte civile;…
– padre Giuseppe Tedeschi, nato a Jelsi (Campobasso) il 3 marzo 1934, a soli 16 anni lasciò il suo paese, per raggiungere il padre Luigi in Argentina, a Buenos Aires, insieme alla madre Maria Grazia Passarelli e ai quattro fratelli Antonio, Renzo, Michele e Filippo. Giuseppe (Josè) nel 1954 entrò nel seminario di Bernal, poi a Moron per l’anno di noviziato e, al termine del tirocinio nelle case salesiane di Buenos Aires e degli studi filosofici a Bernal, venne consacrato sacerdote nel 1967 e inviato come prima sede a Mar del Plata; padre Tedeschi, in seguito, fu inviato per attività pastorale nel quartiere Don Bosco di Quilmes in una delle periferie più degradate della capitale argentina. In questo contesto sociale, caratterizzato da baraccopoli (barrio di Villa Itati), a contatto con tanta sofferenza sociale e con tanta disperazione umana, egli si convinse che il suo apostolato richiedeva una scelta completa, una dedizione estrema. Pertanto, si fece povero tra i poveri, aprì una scuola a casa sua, un pronto soccorso, si adoperò per far giungere latte e generi di prima necessità, si batté per garantire l’acqua a più di 40 mila persone, diede vita a un centro di assistenza contro la violenza e ad una biblioteca, accolse le fasce più emarginate ed i diseredati, insegnando loro il mestiere di falegname e mobiliere…
– quali azioni diplomatiche abbia in corso o intenda promuovere il Governo per fare luce, anche sul piano giudiziario, sull’assassinio del missionario salesiano molisano, padre Giuseppe Tedeschi, nato a Jelsi (CB) il 3 marzo 1934 e ucciso a 42 anni a La Plata (Argentina) il 2 febbraio 1976. (2-01641)
Link >>>
DOC >>>
«Narducci, Franceschini, Maran, Tempestini, Barbi, Colombo, Corsini, Fedi, Arturo Mario Luigi Parisi, Pistelli, Porta, Touadi, Veltroni».
Il ricordo di Padre Tedeschi in un testo redatto dai figli dei “cartoneros” di Villa Itatí.
“Su opción preferencial por los pobres era una tarea la cual no hacía solo, existía en nuestro país lo que se dio a llamar el “Movimiento de los Curas del Tercer Mundo”. Nuestro Padre José no es ajeno a este clima de participación popular y lo hace desde su profunda convicción cristiana. Comienza con ayudar a los recién llegados a levantar humildes casillas, continúa con peticiones a las autoridades para conseguir documentación, brega e impulsa la organización de las personas para buscar soluciones comunes, activa la participación para la organización de una cooperativa de consumo. Propone y consigue soluciones a las necesidades más inmediatas: agua, luz y salud. Cincuenta niños por año morían en la Villa debido a la calamitosa situación. La salita de primeros auxilios fue organizada por nuestro padre José. Fue la primera. Se pudieron construir nuestros primeros grifos de agua de uso común dentro de la Villa. Se instalaron los primeros medidores de luz eléctrica. Se construyeron veredas. Todos estos logros con la participación organizada de los vecinos. Al padre José acudían personas con necesidades apremiantes y él siempre encontraba alguna solución.”