Con un’arguzia politica degna del più perfido Andreotti, gli ultimi arrivati sulla scena politica nazionale sono riusciti a spiazzare tutti gli schieramenti con una Mozione di Sfiducia che ha sbaragliato il centrodestra, sciolto come neve al sole l’Ulivo 2.0 e rafforzato l’avversario più facile da battere alle prossime elezioni regionali.
Presentando una Mozione basata su fatti di giustizia, il Movimento 5 Stelle ha attirato nella trappola il centrodestra che ha firmato senza aggiungere nulla dal punto di vista politico – programmatico, che servisse a spostare il tiro su sanità, lavoro, viabilità, problemi finanziari o altro.
Il centrodestra, da sempre garantista, è stato costretto ad indossare i panni di Robespierre prestandosi alle facili e prevedibili repliche dell’alleanza che governa il Molise, senza avere la possibilità di parlare di ospedali chiusi, crisi aziendali irrisolte, giovani che emigrano e altre drammatiche difficoltà non risolte dall’asse Frattura – Patriciello – Nagni.
Un errore grossolano che ha avvantaggiato solo i grillini che hanno aperto la campagna elettorale sulla parola d’ordine del cambiamento radicale della classe dirigente e che non per nulla hanno escogitato un sistema in cui sono volati tutti gli stracci per aria al di fuori dei loro, come a dire che il vecchio è tutto inutile, litigioso e superato. Bisogna puntare sul nuovo e in Molise il nuovo credibile sono loro.
Ma con la Mozione di Sfiducia, limitata alle sole vicende giudiziarie, il Movimento 5 Stelle ha voluto rafforzare Frattura, con cui in realtà non si sono mai contrapposti in modo deciso sulle questioni programmatiche di cui non amano occuparsi, e con il quale sostanzialmente condividono il punto di caduta sulla nuova legge elettorale con due collegi, senza listino e cancellando il voto disgiunto, che sarà la mediazione finale tra il PD, la Provincia di Isernia ed il resto della coalizione come sanno anche le pietre in Molise.
Dando la possibilità a Frattura di difendersi e contrattaccare solo su questioni giudiziarie, al cospetto di figure che hanno già avuto problemi giudiziari simili se non peggiori, ed esentandolo da spiegare perché ha privatizzato pezzi di sanità, parti della gestione dell’acqua o non fatto le riforme dei Nuclei Industriali, lo hanno voluto rafforzare in modo tale che resti lui l’avversario da battere alle prossime regionali.
Con un’azione politica molto intelligente hanno spiazzato gli avversari di Frattura interni al PD che lavoravano per sostituirlo ed evidenziato i limiti dell’Ulivo 2.0 che è rimasto ai margini della vicenda risucchiato in uno scontro violento, in cui gli unici vincitori non potevano che essere i Grillini e Frattura, sia in caso di bocciatura della Mozione, come è accaduto, che nel caso di approvazione della Sfiducia, perché per il Movimento 5 Stelle sarebbe stato un successo politico indiscutibile e per il Presidente della Giunta si sarebbe determinata la migliore delle opportunità possibili e cioè quella di rimanere in sella fino alle elezioni solo con la Giunta e senza intralci, fastidi o controlli di un Consiglio che sarebbe rimasto in carica comunque ai sensi di legge ma senza poteri sostanziali.
Per chi in Molise non intende appoggiare Frattura alle regionali di marzo e che non crede alle novità a 5 Stelle, la Mozione di Sfiducia è stata un passo falso.
Campobasso, 08 novembre 2017
P/Il Coordinamento Regionale
Piera Liberanome
Chiara D’Amico