Alla cortese attenzione
Presidente del Consiglio Regionale
Ing. Vincenzo Cotugno
Via IV Novembre, 87
86100 Campobasso
Oggetto: Trasmissione Mozione.
Con la presente si trasmette la Mozione inerente la reintroduzione del Piano delle Aree.
Distinti saluti.
Campobasso, 21 marzo 2017
Il Consigliere
Michele Petraroia
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE
Vista la Strategia Energetica Nazionale (SEN), approvata con decreto interministeriale l’8 marzo 2013 dal Consiglio dei Ministri, che si basa su seguenti quattro obiettivi principali:
1) riduzione significativa del gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, allineando prezzi e costi dell’energia a quelli europei al 2020;
2) raggiungimento e superamento degli obiettivi ambientali e di de carbonizzazione definiti dal Pacchetto europeo Clima – Energia 2020 (cosiddetto “20-20-20”);
3) continuo miglioramento della sicurezza di approvvigionamento, soprattutto nel settore gas, e riduzione della dipendenza dall’estero;
4) favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico.
Considerato che la stessa propone di sviluppare la produzione nazionale di idrocarburi, sia gas che petrolio, con un ritorno ai livelli degli anni novanta, nel rispetto dei più elevati standard ambientali e di sicurezza internazionali. In termini di obiettivi quantitativi, ci si attende al 2020 di incrementare l’attuale produzione di circa 24 milioni di boe/anno (barili di olio equivalente) di gas e 57 di olio, portando dal 7% al 14% il contributo al fabbisogno energetico totale;
Considerato l’Accordo sul clima approvato il 12 dicembre 2015, a conclusione della Cop21 tenutosi a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015. Accordo firmato a New York il 22 aprile scorso da 171 Paesi e che entrerà in vigore nel 2020 se ratificato da almeno 55 Paesi che rappresentano il 55% delle emissioni mondiali di gas terra;
Letta la proposta per una nuova strategia energetica nazionale elaborata dal coordinamento FREE, associazione no profit che raggruppa numerose associazioni ed enti operanti nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, con lo scopo di aggiornare la strategia energetica vigente ai nuovi obiettivi fissati al 2030 dall’Accordo di Parigi;
Letta l’Italy Climate Report 2016, una nuova strategia energetica per l’Italia, elaborata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentata, dal già Ministro all’Ambiente Edo Ronchi, all’annuale Meeting di Primavera, che pubblica dati e analisi sulle implicazioni a livello internazionale, europeo e italiano dell’Accordo per il clima raggiunto alla Cop21 di Parigi;
Visti gli artt. 36, 37 e 38 del Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133, c.d. “Sblocca Italia”, e l’art. 35 del Decreto n. 83/2012, c.d. “Decreto Sviluppo”;
Vista la Delibera del Consiglio Regionale n. 358 del 19 dicembre 2014 che impegnava la Regione Molise sia in sede di conversione del c.d. “Decreto Sblocca Italia” che successivamente all’approvazione della Legge di conversione n. 164/2014, ad attivarsi al fine di sostenere la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione e, in particolare, la modifica degli artt. 36, 37 e 38 ovvero, in caso di mancata modifica, ad impugnare per incostituzionalità la Legge di conversione del D.L. “Sblocca Italia” nelle parti ritenute incostituzionali;
Viste le Delibere del Consiglio Regionale n. 229 del 15 settembre 2015 e n. 254 del 22 settembre 2015 con le quali il Consiglio Regionale del Molise ha promosso il referendum abrogativo, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione e dell’art. 29 della Legge 25 maggio 1970, n. 352, delle norme del c.d. “Decreto Sblocca Italia” e “Decreto Sviluppo” in materia di idrocarburi;
Viste le ordinanze dell’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione del 26 novembre 2015 di legittimità dei sei quesiti referendari deliberati da dieci Consigli regionali;
Viste le modifiche alle norme in oggetto di referendum contenute nella Legge di Stabilità 2016, approvata in via definitiva il 22 settembre 2015 e la conseguente ordinanza dell’Ufficio centrale per i referendum presso la Corte di Cassazione dell’8 gennaio 2016, che ha ritenuto, alla luce delle modifiche intervenute, trasferibile un solo quesito referendario sulla nuova disciplina;
Considerato che tra le norme oggetto di referendum modificate, vi è l’abrogazione del comma 1bis dell’art. 38 del c.d. “Decreto Sblocca Italia” che cancella il “Piano delle aree”, che individua le zone entro cui consentire le attività di ricerca e di estrazione degli idrocarburi liquidi e gassosi, che il MISE avrebbe dovuto adottare con proprio decreto sentito il Ministro dell’Ambiente e previa intesa con la Conferenza unificata;
Considerato che 5 Consigli regionali hanno proposto conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato per far riammettere due dei cinque quesiti non accolti, tra cui quello sul “Piano delle aree”, e che la Corte Costituzionale il 09 marzo 2016 ha dichiarato inammissibile il ricorso per vizio di forma, in quanto i rappresentati dei cinque Consigli regionali sono stati ritenuti «non legittimati» a sollevare conflitto di attribuzione;
Vista la sentenza n. 17/2016 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sulle trivellazioni in mare;
Preso atto che la consultazione del 17 aprile 2016 ha visto la partecipazione di quasi 16 milioni di italiani con la netta preponderanza dell’86% dei suffragi favorevoli all’abrogazione;
Considerato l’esito del referendum Costituzionale del 4 dicembre scorso, all’indomani del quale assume ancora più rilevanza la necessità di un coinvolgimento e di una partecipazione attiva delle Regioni alla redazione di un “Piano delle aree” in quanto strumento necessario dato che la materia del “governo del territorio” è rimasta di competenza concorrente, unitamente a quella energetica;
Considerata, inoltre, l’urgenza di una radicale revisione della politica energetica europea e nazionale, a partire dagli attuali obiettivi della Strategia Energetica Nazionale, in applicazione degli accordi della Cop21 di Parigi, oltre che della normativa riguardante l’acquisizione dei titoli minerari, la ricerca, l’estrazione a fini produttivi, lo stoccaggio ed il trasporto di gas e di petrolio;
Considerato, pertanto, non ulteriormente rinviabile la dotazione al Paese, di concerto con le Regioni, di uno strumento di pianificazione in grado di identificare quali aree del territorio e del mare debbano essere definitivamente e stabilmente sottratte alla disponibilità delle compagnie petrolifere;
Vista l’assenza di un Piano paesaggistico regionale;
Considerato inoltre che l’art. 72 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 (Collegato ambientale 2016), recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di Green Economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, ha disposto che il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie promuova la predisposizione della Strategia Nazionale della Green Community;
Tenuto conto che il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, come previsto dalla norma, ha avviato una consultazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare;
Ritenuto utile che, oltre agli interlocutori istituzionali, hanno dato il loro contributo alla formulazione della Strategia Nazionale anche i soggetti pubblici e privati portatori di interessi attraverso l’attivazione di una consultazione pubblica, ove i soggetti interessati hanno inviato, entro la data del 20 marzo 2017, un proprio contributo all’apposito indirizzo mail: ufficio1.dara@governo.it;
IMPEGNA
Il Presidente del Consiglio Regionale a farsi promotore presso la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome di una iniziativa di legge regionale da proporre ai Consigli e riguardante la richiesta di modifica dell’articolo 38 dello Sblocca Italia per la reintroduzione del c.d. “Piano delle Aree” quale strumento di programmazione primario, e proporre una nuova strategia energetica nazionale in linea con l’Accordo sul clima di Parigi;
Il Presidente della Giunta Regionale:
1) a farsi promotore presso la Conferenza Stato Regioni di una iniziativa di legge regionale da proporre ai Consigli e riguardante la richiesta di modifica dell’articolo 38 dello Sblocca Italia per la reintroduzione del c.d. “Piano delle Aree” quale strumento di programmazione primario, e proporre una nuova strategia energetica nazionale in linea con l’Accordo sul clima di Parigi;
2) ad elaborare un proprio contributo per la formulazione della Strategia Nazionale delle Green Community, impegnandosi a predisporre ogni ulteriore atto legislativo e/o di pianificazione energetica, ambientale, paesaggistica, e urbanistica tesi a preservare il territorio da impianti produttivi impattanti.
Campobasso, 21 marzo 2017
Michele Petraroia