LE POLITICHE DI DESTRA HANNO FALLITO
Dopo Enrico Rossi, il Governatore della Toscana, che ha costruito una propria proposta programmatica alternativa a quella di Matteo Renzi, candidandosi, da sinistra, alle primarie per la segreteria nazionale del PD, anche il Presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, in un’intervista apparsa oggi sui principali quotidiani nazionali, ha sollecitato il Governo a cambiare politiche ripartendo dal lavoro e dal sociale. Inutile perseverare con scelte di destra che allargano la forbice della disuguaglianza tra il Nord ed il Sud, tra giovani e anziani, e tra chi sta meglio e chi vive in sofferenza. Copiare il programma di Forza Italia per precarizzare il lavoro, togliere l’art. 18, eliminare la tassa sulla casa ai ricchi, privatizzare scuola e sanità, non contrastare l’evasione fiscale, azzerare le rappresentanze intermedie e accentrare il potere in poche mani, ha stravolto i tratti fondativi del centrosinistra spaccando la coalizione e isolando un gruppo dirigente, saccente e senza bussola. Leggere che il Ministro dell’Ambiente a Bologna non sa per chi votare e guarda alla candidata della Lega Nord è esemplificativo dello stato dell’arte in cui versa un centrosinistra atipico che si sostituisce alla destra in scelte di governo impopolari, inefficaci e socialmente ingiuste. Hanno ragione Enrico Rossi e Sergio Chiamparino a chiedere di cambiare radicalmente linea al Governo ripartendo dal lavoro e da politiche sociali che contrastino la povertà senza abbandonare chi non ce la fa al proprio destino. L’homo homini lupus è il sale del capitalismo e della destra. L’uguaglianza e la giustizia sociale sono i tratti distintivi della sinistra. Se non si riparte dalla dignità del lavoro, dal rispetto per i diritti dei lavoratori, da investimenti pubblici che creino occupazione e da tutele essenziali universalistiche in materia di sanità, scuola, previdenza e assistenza sociale, si praticano politiche inique che salvano i banchieri e innalzano il numero dei poveri nel nostro paese. Le proposte di cambiamento avanzate da Michele Emiliano, da Enrico Rossi e da Sergio Chiamparino, meritano di essere rilanciate anche dal Molise verso un Governo degli annunci che umilia il Mezzogiorno con Patti per il Sud nei quali non confluiscono fondi nazionali aggiuntivi. Al contrario con una serie di tecniche collaudate il Governo continua a saccheggiare i fondi FAS o FSC destinati alle regioni meridionali per sopperire alle più svariate necessità del Centro-Nord col risultato che il Mezzogiorno annaspa e le regioni più ricche vanno sempre più veloci assorbendo i giovani talenti del Sud con un furto di futuro che fa rivoltare nella tomba Salvemini, Rossi Doria ed i grandi meridionalisti italiani. Il Molise non si allinei supinamente sulle posizioni di Matteo Renzi, concluda l’individuazione della platea dei lavoratori beneficiari delle opportunità dell’area di crisi complessa, ripristini il milione di euro del bilancio 2015 sul reddito minimo, attivi i bandi del Fondo Sociale Europeo per 47 milioni a partire dalle borse lavoro e dal contrasto alla povertà, solleciti l’assegnazione di nuovi fondi nazionali ed europei sul sociale e sul lavoro, e non lasci chi è senza casa e senza lavoro al suo destino. Ai Carabinieri compete garantire il rispetto della legge e non contrastare la povertà. Spetta alle istituzioni locali, individuare coi piani sociali di zona le misure a sostegno di chi non ha nulla, applicando la legge 328/2000 e le norme regionali. E’ evidente che la disperazione spinge a compiere atti forti, ma il gesto di Larino non dovrebbe interrogare le coscienze degli amministratori sul perché i fondi del sociale sono fermi ed i poveri sono abbandonati a sé stessi ?
Campobasso, 12 giugno 2016
Michele Petraroia