Il dilagare della criminalità organizzata mina alle fondamenta il sistema democratico italiano. Nei territori sottratti al controllo dello Stato è arduo attendersi il rispetto dei diritti sanciti nella Carta Costituzionale, regolamenti europei, leggi nazionali o norme regionali. Sono le organizzazioni mafiose, variamente denominate, a dettare l’agenda delle priorità condizionando pesantemente la vita delle comunità locali, delle imprese e dei cittadini. Per queste ragioni l’ANPI Basilicata ha condiviso insieme all’ANPI di Foggia, Benevento e del Molise, un appello sottoscritto dalle rappresentanze degli stessi territori anche di Libera contro le Mafie, teso a sollecitare una risposta urgente da parte del Governo Nazionale sulla situazione di assedio che assilla la Capitanata e le zone contermini alla Provincia di Foggia. Alla manifestazione antimafia del 10 gennaio erano presenti delegazioni della Basilicata e degli altri territori ma come si è visto ciò non ha fermato, nemmeno per un istante, la recrudescenza degli attentati con bombe che continuano a intimorire, minacciare e imporre l’omertà e le regole delle cosche. A tutto ciò bisogna reagire unendosi alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine e sostenendo le organizzazioni democratiche, sociali e del lavoro di un’area in cui sorge uno dei più importanti insediamenti industriali d’Europa e che è strategica per il Centro-Sud e per un’ampia fascia della Basilicata. Contestualmente meritano di essere stigmatizzati i micro-episodi di teppismo che ieri notte a Matera e in altre circostanze in più località coinvolgono amministratori, professionisti o cittadini. Accanto alla solidarietà verso le persone prese di mira va fatto ogni passo per assicurare i colpevoli alla giustizia affinchè non ci si abitui progressivamente all’accentuarsi di fenomeni sgradevoli.
Potenza, 16 gennaio 2020
Michele Petraroia