Capracotta si è vestita a festa ed ha accolto a braccia aperte, come fa ogni 3 anni in occasione della ricorrenza della Madonna di Loreto, i propri cittadini sparsi in lungo e in largo per il mondo in una diaspora che ha tratti peculiari rispetto ad altri comuni italiani perché trae spunto dall’evacuazione dovuta ai bombardamenti della II^ Guerra Mondiale che rasero al suolo il paese e obbligarono migliaia di persone ad andare via.
Alla presenza del Direttore Generale del Ministero degli Esteri, Vincenzo De Luca, di Autorità e studiosi dei flussi migratori come il Prof. Norberto Lombardi, si sono susseguite una serie di testimonianze interessanti di chi è tornato dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’Europa, da Roma o dall’America Meridionale, a conferma di un attaccamento mai venuto meno verso la propria terra di origine.
Una sala gremita ha seguito con attenzione l’evento con la concretezza che caratterizza le persone di Capracotta pronti a far parlare i fatti anziché dissertare sui massimi sistemi, come ha dimostrato Ermanno D’Andrea uno dei più importanti imprenditori globali della meccanica di precisione che in silenzio ha creato 150 posti di lavoro in Molise solo per il legame affettivo con le proprie radici.
Gianni Pollice, appena arrivato da Hannover, si è visibilmente emozionato innanzi alla platea di casa, pur avendo gestito migliaia di assemblee sindacali, vertenze ed incontri istituzionali ai massimi livelli in Germania come esponente di spicco prima della DGB, la Confederazione tedesca, e poi da segretario nazionale dei lavoratori chimici della BCE e quindi da Presidente dell’Associazione antirazzista tedesca “Mach’ MEINEN Kumpel NICHT An” con sede a Dusseldorf che vede tra i propri iscritti anche il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, il Ministro del Lavoro Federale, Martin Schulz ed i principali esponenti sindacali e politici di tutti i partiti della Germania ad eccezione formazioni xenofobe.
Gianni Pollice andò via da Capracotta nel 1966 a 12 anni, felice di raggiungere il padre a Baden – Baden che dal 1960 rientrava solo a Natale, ma scontò sulla pelle l’asprezza dell’integrazione, della mancata conoscenza della lingua e dell’essere un italiano.
Con un filo di emozione il 6 settembre ha ricordato i suoi interventi ai Congressi della CDU alla presenza di Angela Merkel, la sua amicizia trentennale con Martin Schulz candidato alla Cancelleria della SPD e ha mostrato per la prima volta nella sua Capracotta una delle più prestigiose onorificenze della Germania che recentemente gli è stata conferita: la CROCE AL MERITO della Repubblica Federale Tedesca.
Per un’emigrante proveniente da un piccolo paese del Molise impegnato per un’intera vita nella difesa dei diritti dei lavoratori e contro il razzismo, quel simbolo assume un valore ideale straordinario, ed è giusto che l’intero Molise sappia unirsi al giustificato orgoglio del sindacato tedesco e della comunità di Capracotta per un riconoscimento così rilevante della Germania verso un italiano.
Grazie Gianni per il tuo esempio sociale, politico, culturale e sindacale.
Campobasso, 08 settembre 2016
Michele Petraroia
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