Atto n. 4-05660
Pubblicato il 20 luglio 2011
Seduta n. 583
DELLA SETA , FERRANTE – Ai Ministri della salute e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. –
Premesso che:
da tempo l’associazione “Mamme per la salute e per l’ambiente” di Venafro (Isernia), insieme ad associazioni, amministratori locali e cittadini, denuncia i rischi di inquinamento ambientale connessi con la presenza di impianti industriali, centrali e inceneritori nell’area venafrana, anche a causa dell’aumento di patologie gravi, spesso mortali, legate probabilmente a fenomeni di inquinamento;
si sottolinea che nelle ultime settimane giornali e telegiornali regionali molisani hanno dato ampio risalto alla notizia della possibile presenza di diossina sul territorio del venafrano. A tal proposito il Consigliere regionale Michele Petraroia ha presentato istanza all’Azienda sanitaria regionale Molise, Dipartimento di prevenzione unità operativa complessa di igiene degli alimenti di origine animale, in data 20 giugno 2011, per avere chiarimenti sui possibili rischi ambientali e sanitari nella zona e sui controlli che vengono effettuati a campione nei mattatoi operanti sul territorio regionale anche per rilevare la presenza di PCB e diossine e per verificare se vengano superati i limiti previsti dal regolamento (CE) n. 1881/2006;
è importante preservare il territorio, salvaguardare la pubblica incolumità e tutelare la salute dei cittadini, attivando controlli periodici preventivi sia sul possibile inquinamento ambientale che su quello delle acque, dei terreni e delle emissioni in atmosfera con i diversi organi ed enti preposti;
il Dipartimento ha risposto, con una nota del 12 luglio 2011, prot. n. 59821, confermando che nelle carni di un capo di bestiame locale l’Istituto zooprofilattico aveva accertato la presenza di diossine e PCB pari a 7,80 pg/g a fronte di un limite massimo fissato dal regolamento citato pari a 4,5 pg/g;
è vero che l’Azienda sanitaria regionale ha già effettuato 36 campionature su matrici alimentari (latte, uova, carne, mangimi, eccetera) che sono risultati inferiori ai valori di rischio fissati nello stesso regolamento europeo. Ma è altrettanto importante realizzare degli specifici approfondimenti sul singolo caso di rinvenimento di diossina: la vicenda non può essere sottovalutata, e senza voler creare allarmismi, i 25.000 cittadini dell’area venafrana hanno diritto di conoscere lo stato ambientale e i rischi sanitari del territorio in cui vivono;
si evidenzia, altresì, che a causa del debito sanitario la Regione Molise è commissariata e che la medesima è priva delle necessarie risorse finanziarie e si rende necessario un piano straordinario di verifica amministrativa, accertamento sanitario e di bonifica ambientale coadiuvato e sostenuto anche dal Governo nazionale,
si chiede di conoscere:
quali controlli i Ministri in indirizzo intendano urgentemente effettuare nell’area di Venafro sull’aria, l’acqua, i terreni, le discariche, i prodotti alimentari e se siano state accertate presenze di sostanze nocive, inquinanti o pericolose per cittadini che possono mettere a rischio la popolazione o causare l’incremento di talune patologie;
quali interventi intendano immediatamente assumere, al fine di varare un piano straordinario di accertamento sanitario e di bonifica ambientale, allo scopo di verificare le emissioni in atmosfera, la gestione del ciclo dei rifiuti, lo sversamento dei reflui dei corsi d’acqua e sui terreni agricoli, la qualità dell’aria e la sicurezza dei prodotti alimentari destinati al consumo umano.