DAL VALORE DELL’ANTIFASCISMO NASCE LA CARTA COSTITUZIONALE. SE NON FERMIAMO I GERMI DELL’AUTORITARISMO SCIVOLEREMO VERSO UNA PROGRESSIVA LIMITAZIONE DELLA LIBERTA’ !
La stampa nazionale celebra oggi Pino Rauti, esponente di estrema destra che fondò nel 1954 il movimento fascista “ORDINE NUOVO” che si siede il motto delle famigerate SS “Il mio Onore si chiama Fedeltà” e raggiunse 10 mila iscritti tra cui Franco Freda, Pierluigi Concutelli, Stefano delle Chiaie e Delfo Zorzi, implicati, processati, scagionati e nuovamente indagati per la < strategia della tensione >, per le stragi di Piazza Fontana a Milano e Piazza Della Loggia a Brescia, per rapporti con i servizi segreti militari deviati e col Generale De Lorenzo che tentò il colpo di Stato col “ Piano Solo “. L’allora segretario generale CGIL Molise, Mario Piscitelli e vari esponenti laici, comunisti e socialisti, erano schedati dai servizi e pronti ad essere arrestati in anni bui e tormentati. “ ORDINE NUOVO “ venne sciolto perché di fatto violando la Costituzione aveva riorganizzato il Partito Nazionale Fascista, ma i germi dell’autoritarismo in Italia hanno continuato a proliferare nell’ultimo ventennio con un progressivo smantellamento degli spazi di libertà sanciti nella Carta Costituzionale. Complice una classe dirigente opaca che si è limitata a coltivare grigie clientele i cittadini sono stati privati della sovranità popolare, allontanati dalla politica e non considerati come individui portatori di diritti e dignità. Da ultimo un Governo tecnico taglia le rappresentanze delle autonomie locali, disconosce il ruolo dei sindacati, accentra i poteri nelle burocrazie ministeriali e si accanisce contro le fasce popolari, i lavoratori e i pensionati. I fondamentalismi dei nuovi movimenti politici negano spazi di confronto democratico e si abbandonano alla protesta e alla demagogia. Le vecchie forme partitiche sono state sostituite da aggregati personalistici che confondono pubblico e privato con scarsi margini di dialettica e un allineamento omologante e piatto sulle variopinte ed altalenanti posizioni del leader di turno. Ricordo che la prima e più grave negazione del fascismo fu la libertà e l’Italia generò il mostro della dittatura che si estese alla Spagna di Franco e alla Germania di Hitler. E non per niente tutte le culture laiche, cattoliche, azioniste, comuniste, liberali e socialiste, si ritrovarono in una piattaforma semplice in cui le parole d’ordine erano “ LIBERTA’ e DEMOCRAZIA”. L’antifascismo si temprò nella lotta di liberazione e dopo aver sconfitto i monarchici nel Referendum del 1946 diede vita all’Assemblea Costituente che varò la nostra Carta Costituzionale. Il fascismo venne messo al bando e dichiarato illegale. LA LIBERTA’ assunse centralità nella nuova Costituzione insieme alla DEMOCRAZIA. Oggi l’Italia è alle prese con un nuovo passaggio storico e rischia di perdere i tratti fondanti che hanno permesso l’affermazione dei diritti di uguaglianza ed il riconoscimento della dignità di ogni cittadino al di là del censo, del sesso, della religione e del colore della pelle. Per questo bisogna mobilitarsi contro i germi del negazionismo, del populismo autoritario e dei risorgenti movimenti razzisti, xenofobi e revisionisti. Si riparta dall’antifascismo e dall’ANPI !
Campobasso, 3 novembre 2012 Michele Petraroia