Questa mattina, il Senato della Repubblica con il Presidente Pietro Grasso ha inteso rendere omaggio alla figura di Giacomo Matteotti, nella ricorrenza dei 90 anni dal suo assassinio, avvenuto il 10 giugno del 1924 per mano dei fascisti che contrastava con tutte le sue forze.
Grazie all’iniziativa dell’ANPI e della Confederazione Italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane, è stato possibile fermare il tempo per qualche ora e riflettere sul coraggio e sull’attualità politica del pensiero di Giacomo Matteotti, prestigioso esponente storico del Partito Socialista che si opponeva con la sola forza delle idee alle violenze squadristiche dei picchiatori fascisti appoggiati dagli agrari e dalla borghesia parassitaria che mal sopportava il pensiero critico, la libertà politica, il movimento sindacale e il pluralismo della democrazia.
Giacomo Matteotti era consapevole di scontrarsi con una rete di interessi prevaricanti che si nascondevano dietro il fascismo per difendere la rendita, perché incapaci di misurarsi con i Paesi più avanzati, rispettando le regole, i diritti umani e la libertà di pensiero.
E’ stato importante che oggi si sia tenuta una riflessione sull’attualità del messaggio valoriale di Giacomo Matteotti da trasmettere alle giovani generazioni per orientarli al dubbio e alla mente critica come ha ottimamente illustrato il Prorettore dell’Università del Molise nella Prolusione all’Inaugurazione dell’Anno Accademico al cospetto dell’On. Enrico Letta.
La democrazia è incompatibile con il pensiero unico e la libertà non esiste senza pluralismo di cultura e di valori. E per ricordare Giacomo Matteotti si riporta uno stralcio del suo discorso in Parlamento di denuncia di brogli elettorali:
«[…] Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. […] L’elezione secondo noi è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. […] Per vostra stessa conferma (dei parlamentari fascisti) dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà… […] Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse.»
Con il seguito che anticipò ai suoi compagni di partito
«Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me.»
Campobasso, 21 novembre 2014
Michele Petraroia