La fame non è stata debellata. Miliardi di essere umani combattono quotidianamente per procurarsi un pezzo di pane o un bicchiere d’acqua per sopravvivere, non hanno una casa, muoiono per un’inezia per assenza di farmaci, rovistano nelle discariche dei rifiuti o nei cassetti della spazzatura alla ricerca di qualcosa per sé o per i propri figli. Non solo nelle aree povere del terzo mondo manca l’essenziale, ma è sempre più alto il numero delle famiglie nei paesi ricchi che vivono di espedienti sotto gli occhi indifferenti di una società cieca. L’ISTAT certifica in 1.600.000 i nuclei familiari in Italia costretti ad inventarsi ogni giorno un sistema per riuscire ad andare avanti, recarsi un una mensa popolare, beneficiare di qualche vestito usato, rischiare la galera per evitare lo sfratto, ricorrere a qualche piccolo furto di necessità, accettare un lavoro a nero di qualsiasi tipo, prostituirsi, impegnare oggetti di valore, chiedere l’elemosina o prestarsi a rischi, violenze o a qualsiasi cosa pur di arrivare al giorno dopo. In Occidente le statistiche hanno trasformato le persone in numeri, i disagi in cifre e la sofferenza in grafici che vengono interpretati da benestanti a cui non manca nulla e che rassicurano la cattiva coscienza di un mondo egoista con spiegazioni astratte. La fame acceca, priva l’uomo di dignità, costringe ad accettare umiliazioni, trasforma una persona in un oggetto e rende più poveri tutti, perché non può esserci giustizia in una società che distribuisce la ricchezza in modo iniquo senza garantire in Italia a 4 milioni di essere umani, bambini, donne e anziani, un sostentamento minimo. Nella Giornata della Solidarietà che domani sarà celebrata anche in Molise con iniziative semplici, efficaci e concrete, promosse da associazioni, parrocchie, comitati di cittadini o gruppi della Caritas, sarà possibile testimoniare l’attenzione verso chi non ha anche con un gesto, un dono, un sorriso, una riflessione e un impegno. Tra le altre iniziative è in programma anche un intervento del Direttore della Caritas Diocesana per domenica mattina alle 10.30 a Campodipietra, dove grazie al Parroco e ad un gruppo di mamme, da alcuni anni si festeggia il Patrono San Martino promuovendo una bella manifestazione di solidarietà. Più in generale è necessario disseminare, diffondere e moltiplicare, azioni positive verso i sofferenti per restituirgli coraggio, aiutarli a rialzarsi, spronarli a riprendere con fiducia il cammino della vita e non sentirsi abbandonati, dimenticati o esclusi. Adoperarsi con un gesto per sostenere chi ha un disagio apre il cuore di chi lo fa, gli fa leggere le cose secondo una diversa prospettiva e lo spinge a non rimanere silente davanti alle ingiustizie. Praticare la solidarietà, promuovere la cultura del dono, e seminare il bene anche con un piccolo gesto sarà una goccia d’acqua nell’oceano dei bisogni dell’umanità, ma come ci ha insegnato Santa Teresa di Calcutta, senza quella goccia l’oceano non sarà più lo stesso.
Campobasso, 11 novembre 2017
Il Presidente
Maria Perrotta
La Coordinatrice
Elisabetta Brunetti