Un grazie accorato verso il personale sanitario, medico ed infermieristico, che quotidianamente assiste, cura e si pone al servizio del malato non smarrendo mai quel giusto senso di umanità che non costa nulla, ma ha un valore prezioso per la persona che soffre.
Essere attenti, premurosi, sensibili e rispettosi nei confronti di chi è debilitato, preoccupato e non ha più le forze per essere autonomo nelle attività essenziali, è un segno di straordinario spessore culturale da parte di quanti hanno scelto la professione sanitaria.
Non c’è taglio economico, tipologia della struttura o contingenza transitoria che possa impedire di essere gentili e di prendersi carico di un paziente con la giusta sensibilità. Nel corso degli ultimi anni si è accentuato il deprecabile processo di privatizzazione della sanità e il diritto alla tutela della salute sta scivolando progressivamente sul terreno del mercato determinando la rinuncia alle cure mediche per un italiano su cinque.
Oggi meritoriamente alcune farmacie anche nella nostra regione hanno aderito all’iniziativa del Banco Farmaceutico per consentire l’accesso ai farmaci per i troppi cittadini che non possono permettersi di pagarli.
Questa apertura d’animo ci incoraggia a coltivare la solidarietà tra professionisti, operatori sanitari e cittadini, per una proficua cooperazione tra persone finalizzata a dare alcune risposte operative, generose e dignitose a chi versa in una condizione di forte disagio sociale.
Soffermarsi sui valori positivi, non è un atto scontato in un tempo in cui sono i detrattori nichilisti ad avere l’egemonia nella comunicazione sociale. Per questo è ancora più importante dedicare qualche attimo a segnalare la gentilezza, la dedizione umana e l’attenzione degli operatori sanitari verso i malati individuando le mille azioni belle di ogni giorno che non fanno mai notizia.
Un grazie personale è un gesto semplice. Un grazie collettivo è un segno di civiltà di una società che sa apprezzare l’impegno professionale di tanti medici e infermieri che non si lasciano scoraggiare dalla cattiva gestione della sanità e non demordono dall’essere attenti e sensibili.
Campobasso, 11 febbraio 2017
Michele Petraroia