Alla cortese attenzione
Joseph D’ANDREA
Console Onorario d’Italia a
PITTSBURGH – USA
E p.c.
Suor Filomena ZAPPONE
Ngaoundere – CAMERUN
Padre Antonio GERMANO
Chuknagar – BANGLADESH
Filomena NARDUCCI
Patronato INAS
Montevideo URUGUAY
Gianni DI VAIRA
Patronato INCA
Caracas – VENEZUELA
Gianni POLLICE
WG Hannover – GERMANIA
Dante RiCCHIUTI
Buenos Aires – ARGENTINA
Angela CURIATI PERRELLA
San Paolo – BRASILE
Francesca RICCIARDI
Madrid – SPAGNA
Tony ZARA
Montreal – CANADA
Luigi REALE
Bedford – INGHILTERRA
Domenico PETTA
Liegi – BELGIO
John CASTRILLI
Perth – AUSTRALIA
Enzo D’AMICO
Astana – KAZAKISTAN
Franco NARDUCCI
Zurigo – SVIZZERA
Alfredo BRUNETTI
New York – USA
Valerio SISTO
Parigi – FRANCIA
Angelo PERSICHILLI
Toronto – CANADA
Luigi D’OVIDIO
Johannesburg – SUDAFRICA
Nicolino MARINELLI
Rosario – ARGENTINA
Maurizio MASTRANGELO
Dublino – IRLANDA
Renato FINAMORE
Vancouver – CANADA
Franco PETRAROIA
Palma de Maiorca – SPAGNA
Serafino MAGLIERI
Adelaide – AUSTRALIA
Armando MANZO
Mar del Plata – ARGENTINA
Lucia STANZIANO
Maastricht – OLANDA
Michael DI RE
Sidney – AUSTRALIA
Giovanni SANTONE
PADOVA
Gianlivio FASCIANO
NAPOLI
Antonio MONTINI
GENOVA
Franco FOCARETA
BOLOGNA
Rino GIULIANI
FAIM – ROMA
Ministero degli Affari Esteri
Direttore Generale per la
Promozione del sistema Paese
Dott. Vincenzo DE LUCA
ROMA
Oggetto: Emigrazione molisana. Una pagina ancora da scrivere.
Caro Joseph,
il Molise non ha dimenticato i tuoi studi sull’emigrazione negli Stati Uniti d’America, tanto è vero che grazie alle tue ricerche, condotte per oltre 20 anni sul crollo della miniera di Monongah del 6 dicembre 1907 nel West – Virginia, si sono tenute in questi giorni manifestazioni commemorative all’Ambasciata Italiana di Washington e in Molise, dove con la legge regionale n. 12 del 30 giugno 2015, è stato sancito che ogni anno il 6 dicembre si celebra la Giornata dell’Emigrazione dei Molisani nel Mondo, conferendo dei riconoscimenti a persone che si siano distinte nelle loro attività culturali, accademiche, sociali, istituzionali, scientifiche, artistiche o sportive.
La nostra Associazione, con i suoi volontari, ti è riconoscente per aver restituito a tutti noi la storia dei lavoratori morti a Monongah, e ti ringrazia per aver dedicato tutta la tua vita sia in difesa delle persone più deboli, impegnandoti a tuo rischio in missioni umanitarie in paesi dove venivano negate le libertà elementari, e sia accettando di fare il Console Italiano di Pittsburgh, dove hai proseguito il tuo impegno per portare alla luce eventi, persone ed episodi della nostra emigrazione conservando un attaccamento encomiabile alla tua Roccamandolfi e al nostro Molise.
Vogliamo condividere con altri molisani che vivono in ogni angolo del mondo, queste due righe scritte con il cuore da chi è consapevole che se non ci fossero molisani come te e come tanti altri, sarebbe stato impossibile avviare la ricomposizione del cammino di sofferenza, sacrifici, vittorie e sconfitte dei nostri emigranti.
La storia del “GRANDE MOLISE” che abbraccia i cinque continenti, con i suoi sogni, le delusioni, le speranze e le aspettative, non può essere scritta senza persone di origini molisane che restano inscindibilmente legate a questa nostra Terra, perennemente senza bussola, aspra, arcigna, a tratti matrigna, ma bella ed ospitale..
Come volontari di un’Associazione che porta il nome di un missionario di Jelsi, assassinato nel 1976 in Argentina, perché sosteneva i diritti dei poveri, inviamo a te e a tutti i molisani nel mondo gli auguri, semplici ed affettuosi, di una Suora di Cercemaggiore che da 50 anni aiuta gli orfani in Africa, ricordando insieme a lei Rita Fossaceca, e tutti i nostri corregionali impegnati nel tempo a soccorrere coloro che soffrono a causa della miseria, delle persecuzioni e della guerra, come Padre Antonio di Duronia che da 40 anni aiuta i senza casta del Bangladesh.
Filomena, emigrante jelsese a Buenos Aires, il 6 dicembre nella Giornata dell’Emigrazione dedicata a Padre Giuseppe Tedeschi, ha voluto recarsi insieme a Dante Ricchiuti nella chiesa poverissima costruita dal nostro missionario nel Barrios di Villa Itatì dove ancora oggi decine di migliaia di diseredati, profughi e migranti oppressi, continuano ad essere accolti e sostenuti da volontari animati dagli stessi ideali del nostro corregionale.
Come ci aveva anticipato quest’estate nella giornata conclusiva di “Cammina, Molise” a Ripalimosani, ha portato un mazzo di fiori e fatto delle donazioni ai poveri del Barrios per ricordare in questo modo, non solo l’esempio di Padre Tedeschi, ma tutti i sogni spezzati, il dolore e le ferite dei migranti di ogni epoca, razza, provenienza o religione.
Non c’è solo chi ha vinto! Ci sono anche i tanti che non ce l’hanno fatta, e che come ci hai insegnato tu, scrivendo le biografie degli 87 minatori molisani morti a Monongah nel 1907, è soprattutto a loro che dobbiamo restituire visibilità e chiedere scusa il 6 dicembre di ogni anno per averli prima costretti ad andare via e poi per averli cancellati dalla nostra memoria.
Come sai tu meglio di altri, la Giornata dell’Emigrazione è un’occasione per riflettere, confrontarsi ed onorare i nostri corregionali caduti nei cantieri edili, nelle fabbriche e nelle miniere americane ed europee, da Monongah a Marcinelle, lasciando vedove ed orfani di cui nessuna istituzione si è mai occupata.
Un abbraccio.
Campobasso 7 dicembre 2017
La Presidente
Maria Perrotta
Il Presidente Onorario
Michele Petraroia
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