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Oggetto: Emergenza rame. Contrasto ai furti.
Dal 2008 si susseguono in un clamoroso crescendo i furti di rame da parte di bande specializzate che fanno razzia anche delle targhe e degli oggetti posti sulle lapidi dei nostri cimiteri.
Nel corso degli ultimi mesi il territorio regionale con particolare accentuazione nella fascia costiera è preda di vandali impegnati a rubare il rame ovunque esso sia e arrivando anche a staccare i canali di gronda delle case e a smantellare i pannelli fotovoltaici degli impianti in essere.
Ma ciò che preoccupa maggiormente è l’azione condotta sui tralicci dell’ENEL con furti di chilometri di cavi su cui passa sia l’alta che la bassa tensione con conseguenti problemi per la funzionalità delle linee, per i disagi dei cittadini e per i costi a carico della collettività per ripristinare i collegamenti.
È evidente che le organizzazioni malavitose interessate agiscono a livello internazionale e sono difficili da contrastare per via della vastità del territorio e dell’elevato numero dei potenziali obiettivi.
Per questo potrebbe essere utile un coinvolgimento di più soggetti istituzionali, sociali e amministrativi, che potrebbero concorrere a realizzare un piano di vigilanza condiviso avvalendosi di cittadini, imprese, polizia municipale, apparati delle Forze dell’Ordine, associazioni e comuni.
Non è in discussione il ruolo delle preposte autorità deputate a prevenire, controllare e reprimere, ma al cospetto di un’aggressività che non si ferma nemmeno di fronte ai cavi di 20 mila volt e varca i cancelli dei cimiteri, probabilmente può essere necessario unire le forze.
Distinti saluti.
Campobasso, 8 gennaio 2013
Michele Petraroia
