Circa una settimana fa ad Agnone un importante evento su una tematica che non tende alla soluzione, ma che con il passare degli anni diventa sempre più emergenza per gran parte dei paesi italiani situati nelle aree interne della dorsale appenninica che li candida a rischio di spopolamento. L’occasione è stata la presentazione della ristampa di un libro con nuova traduzione del volume di William A. Douglass “L’emigrazione in un paese dell’Italia meridionale. Agnone tra storia e antropologia” (Cosmo Iannone Editore). Organizzata dal Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale”.
Presente in sala l’assessore alla cultura del comune di Agnone Linda Marcovecchio e quello regionale Vincenzo Cotugno. L’argomento è stato introdotto da Ida Cimmino, presidente del Centro Studi, e ha visto la partecipazione di Francesco Paolo Tanzj, Norberto Lombardi, storico e consigliere Cgie, Michele Petraroia, dell’associazione Auser Giuseppe Tedeschi, mentre Carlo Fantini e Giovanni Petta hanno chiuso i lavori con la loro esibizione musicale “Novecenti molisani”.
L’autore, William A. Douglass, presente all’evento, è nato a Reno, Nevada, nel 1939. È membro dell’American Anthropological Association, del Current Anthropology, dell’Istituto Americano de Estudios Vascos e professore emerito presso il Center for Basque Studies di Reno, Nevada. Considerato uno dei più autorevoli esperti in studi sul popolo basco, si è occupato a lungo anche dell’emigrazione italiana in America.
Dal 1972 al 1974 il prof Douglass venne ad Agnone, non perché parente di qualcuno ma in quanto Agnone risultava essere negli studi internazionali una città particolarmente interessante per il grande numero di emigranti. Nella sua lunga permanenza ad Agnone, divenne amico di molti agnonesi e tra i suoi più stretti collaboratori nei suoi studi ebbe Remo de Ciocchis, Mino De Vita, Enzo Di Pasquo. Nel 2014 per la sua opera gli venne conferita la cittadinanza onoraria di Agnone dall’allora sindaco Michele Carosella. Un vero protagonista della storia dell’emigrazione agnonese; ma il suo studio non è solo un importante testo sociologico, antropologico sul fenomeno dell’emigrazione, ma un’analisi acuta, approfondita sulla storia di Agnone, dalle origini fino a quegli anni, un testo che fa comprendere come si sono sviluppati i tempi, la cittadinanza,la struttura sociale, il rapporto tra classi sociali, tra gentiluomini e contadini.
Il libro fu pubblicato in America nel 1984 e nel 1990 e’ stato pubblicato in italiano, sempre a cura del Centro Studi Alto Molise. Libro importante, pietra miliare per la storia della società agnonese, che penetra il fenomeno migratorio, che consente una migliore conoscenza del mutamento della società molisana verso la condizione contemporanea. Un libro che permette di comprendere quali furono gli elementi fuorvianti di un processo di modernizzazione che ha distrutto l’allora modello esistente senza valori e contenuti propesi alla ideazione di una struttura sociale alternativa, di cui oggi purtroppo ne cogliamo forse i frutti peggiori. Non a caso il Douglass, dopo i suoi approfonditi studi, ebbe a scrivere “chi dice che il paese non avrà una rinascita?”
A questa sua domanda, Francesco Paolo Tanzj, a conclusione del suo intervento, ha consegnato a William Douglass un ritratto della società agnonese odierna: popolazione dimezzata, mentalità rinunciataria e pessimista con una visione del futuro spenta e, citando lo scrittore russo Černyševskij e il suo romanzo “Che fare?”, ha rigirato la domanda allo studioso americano: “William, che fare?. Ci puoi aiutare a trovare una risposta?”. Difficile rispondere mentre accadono eventi sempre più drammatici (mancata conclusione dei lavori del Polo Scolastico, ritardata apertura delle scuole, ospedale più che dimezzato, chiusura del viadotto Sente) che allontanano sempre più Agnone e tutta l’area dall’idea di un pur minimo rilancio verso il futuro.
Agnone, 14 settembre 2018
Maria Carosella (AltoMolise.net)
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