Come si evince dagli allegati emendamenti alla manovra finanziaria 2012 e al Bilancio di Previsione, il Consiglio Regionale è stato chiamato a votare per aumentare la dotazione contabile e coprire il fabbisogno per tutti gli aventi diritto alla borsa di studio.
E’ stato chiamato a votare sull’incremento dei fondi per far scorrere le graduatorie per le giovani coppie che da tempo aspettano il contributo per la prima casa, su alcuni articoli riferiti all’accreditamento di strutture sanitarie e sullo strano accorpamento nella gestione del bilancio regionale tra i fondi nazionali destinati per le ferrovie e quello del trasporto su gomma.
Ogni cittadino potrà accedere al resoconto delle 23 ore di seduta consiliare, acquisire le proposte presentate, gli interventi a favore e contrari, le dichiarazioni di voto con le relative conclusioni in termini di bocciatura o di approvazione. Allora se le sollecitazioni su tematiche così rilevanti sono state acquisite e tradotte in emendamenti di legge, dobbiamo interrogarci sulla debolezza delle forze sociali, dei movimenti e delle associazioni che non sono riuscite a produrre una mobilitazione ramificata, diffusa ed efficace su queste problematiche, limitandosi a qualche scarno comunicato postumo o a generiche prese di posizione del tutto inefficaci a produrre un mutamento di orientamento da parte della Giunta Regionale e della maggioranza.
Uno dei pochi temi affrontati in vista del bilancio è stato giustamente quello della riduzione dei costi della politica, riuscendo in tal senso a cogliere un risultato straordinario che pone il Molise come prima e unica regione italiana che ha abrogato i vitalizi con effetto immediato.
Sul resto delle questioni sociali è indispensabile rilanciare l’unità dei movimenti e delle associazioni per fare rete e sostenere i 10mila studenti universitari, le centinaia di pendolari colpiti dai tagli ai trasporti, le giovani coppie in attesa del contributo per l’acquisto della prima casa ed i pazienti ed operatori sanitari penalizzati da scelte sbagliate sugli accreditamenti sanitari.
Senza una tale mobilitazione ed unità si rischia di vanificare l’impegno di tutti, si allontana la soluzione dei problemi e si isolano gli amministratori più sensibili, che pur in assenza di appoggi e sostegni, continuano a battersi in condizioni culturali, prima che politiche, all’interno delle istituzioni.
Campobasso, 20 gennaio 2012
L’Ufficio Stampa