Alla c.a.
Presidente del Consiglio Regionale
Presidente della Giunta Regionale
p.c.
Alla Conferenza dei Capigruppo
Oggetto: Decreto Monti sulla riduzione dei costi istituzionali. Accelerare per far ripartire il Molise.
Il recepimento del D.L. 174/2012 sulla riduzione dei costi della politica è una condizione necessaria ma non sufficiente per invertire la rotta, salvare la regione dal dissesto e far ripartire i settori portanti dell’economia molisana. Tagliare le indennità è un dovere, eliminare gli sprechi è un obbligo, contenere le spese è un vincolo e orientare i risparmi sul lavoro, sul sociale, sulla sanità, sulla scuola e sull’ambiente, è un’esigenza improcrastinabile. Per queste motivazioni è sbagliato limitare l’azione al recepimento del Decreto Monti, ed è giusto al contrario, proseguire nell’attuazione del disegno riformatore contenuto nelle linee guida esposte dal Presidente della Giunta prima in campagna elettorale e quindi nelle 23 cartelle delle dichiarazioni programmatiche esposte in Consiglio Regionale.
La nuova amministrazione ha già approvato la legge istitutiva del Collegio dei Revisori Contabili da scegliere tra professionisti iscritti all’Albo e non più tra i consiglieri regionali. Ha già sostituito con dirigenti interni a costo zero per le casse regionali i vertici degli Enti per il Turismo, degli Istituti per le Case Popolari e pro-tempore dell’Agenzia per la Protezione Civile. Ha già approvato in Giunta la proposta di legge di soppressione dell’Agenzia Molise Lavoro. Ha già dato mandato ai propri uffici di disdettare contratti di fitto per riportare in sedi di proprietà il personale con consistenti risparmi di spesa. Basta confrontare i costi del Consiglio Regionale e della Giunta Regionale del trimestre Aprile-Giugno 2012 col trimestre Aprile-Giugno 2013 per constatare l’abbattimento delle uscite del 50%. Il Consiglio è passato da 30 a 20 consiglieri, la Giunta da 6 a 4 assessori, le spese di funzionamento dei gruppi consiliari e ogni forma di rimborso, missione o trasferta, sono letteralmente crollate. I dati di bilancio sono consultabili e comparabili presso i preposti uffici della Regione Molise ma tutto ciò non basta, per questo serve recepire il D.L. 174/2012 e per questo bisogna accelerare i processi di riordino che vanno a toccare tutte le sacche di spreco esistenti.
La Giunta riducendo da 75 a 70 le dirigenze previste in pianta organica ha tagliato strutturalmente 700 mila euro annui ma sul punto persistono problemi in tutti gli Enti Sub-Regionali a partire dall’ASREM dove sussistono 700 dirigenti di cui 95 amministrativi. In pratica solo nell’ASREM oltre al personale sanitario ci sono più dirigenti che in tutta la Regione Molise con costi esorbitanti che poco hanno a che fare con la tutela della salute dei cittadini. Sopprimere la sola Agenzia Molise Lavoro equivale a risparmiare 200 mila euro per il Direttore Generale, evitare duplicazioni di costi per le funzioni amministrative e reinternalizzare le tre dirigenze esistenti. Ricondurre la Protezione Civile a semplice Servizio Speciale della Giunta Regionale com’è stato fino al 30 aprile 2012 permette un contenimento di spese impressionante senza arrecare alcun danno al territorio. Basta pensare che l’unica cosa seria che doveva esser fatta per la ricostruzione per sbloccare i 346 milioni di euro della Delibera CIPE del 3/08/2011 e cioè gli Accordi di Programma Quadro col Governo non è stata fatta per rendersi conto che simili sovrastrutture restano un mistero indecifrabile. Accorpando i Consorzi Industriali e Sviluppo Italia in una sola Agenzia si persegue l’efficienza con soggetti snelli ed operativi. Questo disegno di rivisitazione delle società in house, di abrogazione di enti inutili, di riforma degli enti locali col superamento delle comunità montane e la definizione di procedure liquidatorie storiche come quella dell’ERSAM che dura da nove anni, apre un orizzonte riformatore nuovo perché parla ad un diverso modello di sviluppo imperniato sulla produzione di ricchezza più che sulla burocrazia parassitaria e sulla rendita. Sui fitti si è avviato un percorso virtuoso che potrà portare ad abbattere del 50% il costo annuo di 3 milioni di euro senza pregiudicare la funzionalità degli uffici e l’attività del personale. Sul personale è stata adottata una direttiva che ha fermato il proliferare dei contratti di collaborazione e le assunzioni a termine, avviando un confronto sui fabbisogni occupazionali, sulla dotazione organica futura e su ipotesi di nuovi concorsi pubblici e di stabilizzazione del precariato da perseguire insieme alle procedure di pensionamento di parte dei dipendenti che sono prossimi al raggiungimento dei requisiti di legge. I servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato stanno accertando l’ammontare dei residui attivi sovrastimati per 1.286.000.000 di euro e sanzionati dalla Corte Costituzionale col rischio che già sul Rendiconto 2011 si apra un falla nei conti pubblici che si somma al dissesto del sistema sanitario regionale. In pochi hanno capito che il Molise non può più permettersi i comportamenti del passato, e sono rari coloro che si pongono il problema di come tenere in equilibrio la contabilità per non finire come Detroit o come i 460 comuni italiani commissariati per i propri disavanzi. Per tutte queste motivazioni serve accelerare le misure riformatrici contenute nelle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta, recependo il Decreto Monti sui costi della politica e assumendo quale priorità strategica quella del contenimento e del riorientamento della spesa pubblica regionale.
Cordiali saluti
Campobasso, 21 luglio 2013
Michele Petraroia