Il grave malessere sociale che pervade la società italiana, accentuatosi progressivamente dal 2008 in poi a causa di una crisi economica permanente, non può giustificare in nessun modo atti di violenza contro persone, negozi e beni pubblici.
E’ indubbio che le classi dirigenti ad ogni livello e di tutte le espressioni istituzionali, sindacali e imprenditoriali portano la responsabilità di un ritardo culturale a non aver compreso la profondità del disagio dei cittadini e a non aver conseguentemente approntato provvedimenti e adottato correttivi.
In testa all’agenda delle priorità và collocato il lavoro, l’impresa, la casa, la salute, la scuola e la tutela del reddito delle famiglie povere.
Su questi obiettivi si può costruire un’ampia alleanza politica e sociale che sconfigge le resistenze conservatrici e prospetta una modernizzazione del nostro sistema economico ed amministrativo.
Ma deve essere chiaro a tutti che le leggi si rispettano, che le Forze dell’Ordine si rispettano, che le Istituzioni democratiche rappresentative, insieme alle Prefetture ed ai vari Organi dello Stato si rispettano.
Con la violenza non si risolve alcun problema, si radicalizza lo scontro sociale e si rischia di far precipitare l’Italia nella deriva greca della bancarotta economica e sociale da cui talune frange estremiste e reazionarie intenderebbero uscirne con una prospettiva neoautoritaria e fascista.
Campobasso, 10 dicembre 2013
Il Presidente Eco.Dem Molise
Anna Pellecchia
Il Vice-Presidente Eco.Dem Molise
Elisabetta Brunetti