Ciascuno di noi agisca per quello che può al fine di rompere la cappa del silenzio calata sul Molise in tema di lotta alla criminalità organizzata e di smantellamento dei Presìdi dello Stato con scelte che accentuano i rischi per le nostre comunità locali. Non è questo il momento per dividersi alzando steccati o arroccandosi sulle proprie posizioni. In una fase di esposizione alle infiltrazioni malavitose è indispensabile trovare un minimo comune denominatore capace di unificare il Molise sul tema della legalità e della lotta contro ‘ndrangheta, camorra e mafia. Già dal 1° giugno presentai una Mozione Consiliare su questi temi che stimolò nelle settimane successive un atto simile da parte di altri consiglieri regionali, e successivamente una discussione unificata sulle due proposte e su un terzo ordine del giorno sulla carenza d’organico delle Forze di Polizia, nella seduta del 14 giugno il Consiglio Regionale adottò la Delibera n.217 con cui intraprendeva alcune iniziative formali nei confronti dei Ministri della Difesa, della Giustizia e dell’Interno, per porre il problema dell’eccessiva presenza di collaboratori di giustizia e pentiti sul territorio, della soppressione della Legione Carabinieri del Molise e dei rischi di infiltrazione delle organizzazione criminali.
L’azione di sensibilizzazione attivata con diverse rappresentanze istituzionali e in particolare con alcuni componenti della Commissione Parlamentare Antimafia aveva già prodotto una prima interrogazione ad opera del Senatore Giuseppe Lumia a cui avevo consegnato un primo carteggio su queste delicate problematiche.
In attesa che il Consiglio Regionale nella prossima seduta del 20 settembre tratti al primo punto l’argomento connesso con l’evoluzione della Delibera n.217 del 14/06/2016 sto intensificando i contatti con altre rappresentanze parlamentari nazionali della Commissione Antimafia per esporre le ulteriori e pericolose evoluzioni dell’ultimo periodo portate alla luce dall’inchiesta “Isola Felice” della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila. E’ importante però che il Molise trovi il coraggio per reagire con la società civile, con le istituzioni locali, con le scuole, con le chiese, con le associazioni per sostenere una mobilitazione culturale, sociale, politica ed amministrativa in difesa della legalità e contro ogni tipologia di mafia, ‘ndrangheta o camorra.
Campobasso, 13 settembre 2016
Michele Petraroia
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