CASE DI RIPOSO PER ANZIANI DA ADEGUARE. CONFRONTO IN REGIONE PER INDIVIDUARE UN PERCORSO CHE TUTELI GLI OSPITI E GLI OPERATORI!
Nascoste nei nostri comuni, operano con solerzia e tra innumerevoli difficoltà, 60 strutture per anziani, per lo più Case di Riposo che accolgono un migliaio di ospiti e offrono lavoro a 600 operatori. Il mutamento delle normative che regolano il settore impongono adeguamenti, interni e esterni, particolarmente onerosi da effettuarsi entro scadenze determinate più volte posticipate a causa della carenza di fondi delle amministrazioni locali e dei gestori delle strutture. Altro adempimento vincolante è la presenza di operatori qualificati in rapporto alla qualità delle attività svolte. Per assolvere agli obblighi di legge su cui sono tenuti a vigilare i comuni è stata fissata la scadenza del 31 dicembre, e se entro tale termine le strutture non provvedono ad adeguarsi gli Organi preposti alla vigilanza e al controllo, ed in primis le stesse amministrazioni locali possono disporre la chiusura delle Case di Riposo. Per trattare questa problematica, poco nota e per lo più sconosciuta anche a parte degli stessi addetti ai lavori, ospiti, comuni e operatori, si terrà un confronto presso l’Assessorato alle Politiche Sociali il 23 dicembre alle 10.00. Scopo della riunione è fare il punto sugli interventi di messa a norma effettuati, sulla quantità delle strutture già adeguate, sull’acquisizione delle qualifiche da parte degli operatori e dei soci-lavoratori, sul numero delle Case di Riposo che non sono in linea con gli obblighi di legge e quindi sulla ricerca di possibili soluzioni che non sarà semplice individuare. Fermo restando che spetta agli Enti Locali disporre gli accertamenti e la chiusura delle strutture, la questione merita di essere affrontata in una logica sistemica insieme alle cooperative e alle società che gestiscono le residenze per anziani, e chiamando in soccorso le organizzazioni sindacali che tutelano sia i diritti degli operatori che la dignità delle persone ospitate. L’unica cosa che non si può fare è quella di ignorare il problema, trincerandosi dietro le procedure ed affrontandolo solo in chiave di vertenze di lavoro per singola società così come sta già accadendo per Poggio Sannita, per Campobasso e per altre residenze e centri di accoglienza per anziani. Nel nuovo Piano Sociale 2014-2016 dovrà essere potenziato il ruolo delle Residenze Protette, delle Residenze Sanitarie Assistite, delle Case di Riposo e di tutte quelle strutture spalmate sul territorio che valorizzano la permanenza nei propri comuni e offrono un servizio qualificato a vantaggio sia degli ospiti che degli operatori. Ma in attesa che si realizzi questa prospettiva bisogna adeguare il settore con un’azione coordinata rigorosa ed efficace.
Campobasso, 21 dicembre 2013 Michele Petraroia