Padre Antonio,
ti ringrazio di cuore per gli auguri di Buon Natale e per la bella novella Bengalese che mi hai inviato.
Ti invio un abbraccio forte con tanta stima e amicizia, augurando a te, ai confratelli Padri Saveriani e a tutta la tua comunità di Chuknagar (Bangladesh) un Buon Natale e un 2016 di pace, armonia e salute.
Michele Petraroia
Carissimo Michele,
Ti mando come augurio di Natale questa novella, che ho tradotto
recentemente dal Bengalese. Un cordiale saluto. p. A.Germano Das,sx.
IL PRINCIPINO IMPARA A SORRIDERE
(RAJKUMAR HASHE!)
C’era una volta… Si tratta di tempi molto lontani, quando c’era un re (raja) per ogni contrada ed ogni re aveva il suo principe (rajkumar). Ogni re con la corona in testa insieme al suo principe soleva girare e visitare il suo popolo. E il popolo usciva sulle strade a salutare il suo re e il suo principe: “Salam Moharaj! Salam Rajkumar!” Essi erano molto felici, ridevano, scherzavano e, di solito, giravano a cavallo… Ma c’era un principino, la cui età si aggirava intorno ai sette anni, il quale non rideva, non scherzava, non amava girare e viveva avvolto sempre da profonda tristezza.
Il re, i ministri, la guardia del corpo cercavano in tutti i modi di farlo sorridere, ma nessuno riusci’ mai a fare apparire il sorriso sul suo viso. Alla fine il re disse: “Andiamo, figlio mio, giriamo nella nostra contrada e nelle contrade straniere; alla fine una soluzione la troveremo”. Il re fece portare il suo cavallo. In fronte si sedette il principino e dietro il re. I due, a forza di girare, passarono sette mari e guadarono tredici fiumi. Quanti più sapienti, saggi, dotti, medici e stregoni poté incontrare, a tutti chiese se c’era un rimedio per far spuntare il sorriso sulla bocca del principino. Ma nessuno di loro seppe indicare il rimedio.
Alla fine il principino piangendo disse: “Voglio ritornare a casa!”. Nel viaggio di ritorno, improvvisamente, fece fermare il cavallo davanti ad una povera capanna. Seduto in braccio a sua madre, un bimbo piangeva. Il principino scese da cavallo e chiese alla madre:
“Perché il bimbo piange?”
La mamma rispose: “Perché non ho latte da dargli da bere”.
“ E perché non hai latte?”
“Perché non mangio riso da alcuni giorni”.
Il principino mise le mani in tasca, ma nelle tasche non trovò neppure un soldo. Il principino si tolse la corona dalla testa. In mezzo alla corona c’era una splendida perla. Il principino prese in mano la perla e disse alla madre: “Ecco, prendila, vendila e con quei soldi potrai mangiare riso per molti giorni”. Improvvisamente il bimbo smise di piangere, vedendo la perla scintillare davanti ai suoi occhi. Guardando la perla si dimenticò della fame. Il bimbo sorrise. Poi guardò verso il principino e rise di nuovo. Allora per la prima volta in vita sua anche il principino sorrise. Il principino imparò a sorridere e da quel giorno non dimenticherà mai in che modo nella vita si può sorridere.
Traduzione dal bengalese: p. Antonio Germano Das, sx.