Bene la riduzione a 20 dei Consiglieri Regionali e a 4 Assessori. Bene l’attenzione per le aree interne e per il riordino in favore delle Unioni dei Comuni, ma Petraroia ha sbagliato a ritirare il comma sullo scioglimento della Regione Molise.
Il frastuono delle finte dimissioni del Sindaco di Campobasso, la morsa del gelo calata sul Molise, l’ennesima erogazione di denaro pubblico allo Zuccherificio e l’accavallarsi di crisi aziendali e di scontri col Governo per la mancata proroga dello Stato di Criticità per completare la ricostruzione post-sisma, hanno fatto calare il sipario su un provvedimento di estremo rilievo istituzionale qual’è stata la revoca dello Statuto Regionale e la connessa decisione di procedere con la massima urgenza a recepire l’art. 14 della Legge n. 148 del 14 settembre 2011.
La proposta di revocare lo Statuto è sicuramente condivisibile perché evita di perdere un anno in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale e permette di avviare da subito le procedure di una nuova Carta Fondativa della Regione.
Il collegato alla legge, presentato dal Consigliere Michele Petraroia, coglie l’esigenza di una precisazione statutaria innovativa riferita ai piccoli comuni, alle aree interne e alle modifiche introdotte con gli artt. 15 e 16 della Legge n. 148/2011.
In particolare è positivo aprire un confronto con i rappresentanti del Coordinamento dei 63 comuni dell’Alto Sangro, Altissimo Molise e Alto Vastese, riuniti nell’associazione AL.MO.SA.VA. per individuare misure straordinarie finalizzate a contrastare uno spopolamento che ha visto perdere 100 mila abitanti su 161 mila negli ultimi 60 anni.
Non siamo d’accordo con la scelta del Consigliere Regionale, Michele Petraroia, di cassare dal collegato alla legge il punto 4) che con nettezza prefigurava lo scioglimento della Regione Molise e la fusione ai sensi dell’art. 132 della Costituzione con Marche e Abruzzo.
Il Molise non ha più i numeri minimi, la base imponibile ed il Prodotto Interno Lordo necessario per reggere all’introduzione del Federalismo Fiscale e al taglio dei trasferimenti finanziari dal Governo centrale alle regioni ed enti locali.
Attardarsi in una battaglia di retroguardia prettamente campanilistica è un errore che farà perdere tempo prezioso ai giovani, alle comunità locali e alle imprese molisane.
Non saranno le sovrastrutture parassitarie, burocratiche e assistite esistenti a far progredire il nostro territorio.
Al contrario, con la fusione potrà scattare la diminuzione dell’IRAP, delle accise sui carburanti e delle addizionali IRPEF e bollette elettriche, e potranno essere orientati più incentivi su sanità, scuola, trasporti e investimenti produttivi.
Campobasso, 02 febbraio 2012
P/Il Movimento dei Cristiano Sociali
Loreto Tizzani