Non occorre attendere l’esito scontato del congresso del PD per aprire il confronto a sinistra tra l’area di Giuliano Pisapia, CAMPO PROGRESSISTA, il Movimento dei Democratici e Progressisti, Sinistra Italiana, e le ulteriori rappresentanze politiche e sociali organizzati sul territorio.
Come giustamente evidenzia Nicola Fratoianni, la sinistra non può rincorrere posizioni centriste, pratiche politiche conservatrici, scelte di destra e progetti di governo lontani dalla propria cultura e dalla sua storia.
Se il PD ha votato il Jobs Act e abrogato l’art. 18, come può schierarsi a favore dei Referendum sul lavoro del 28 maggio?
Se l’innalzamento dell’età pensionabile, i tagli alla sanità, la privatizzazione di Poste Italiane e della gestione dell’acqua, il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, lo smantellamento delle Province e la riduzione dei trasporti ai comuni, sono stati sostenuti dal PD come si può immaginare che su questi temi possa avviarsi un confronto costruttivo visto che nemmeno la pronuncia di 20 milioni di elettori che hanno bocciato il Referendum sulla Costituzione, è riuscita a indurre il gruppo dirigente nazionale del PD ad aprire un’analisi e una riflessione sulle ragioni di quella sconfitta maturata tra i giovani, nel Sud e nelle periferie delle aree urbane?
E’ preferibile che le forze di sinistra perseguano con immediatezza un confronto programmatico utile finalizzato a definire una piattaforma di governo comune con alleanze limpide costruite sulla condivisione dei contenuti, delle scelte programmatiche e del merito di una politica effettivamente a servizio del mondo del lavoro e delle fasce più deboli della popolazione.
Campobasso, 16 marzo 2017
Comitato Promotore
Sinistra Italiana Molise
Angelo Minotti
Sara Ferri
Gigino D’Angelo