Contrastare il lavoro nero, quello irregolare, le attività che non rispettano le regole sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro, le imprese che eludono le leggi in materia e affermare il valore della vita, della tutela della salute e della salvaguardia dell’incolumità di ogni persona che lavora.
In Europa il 5,9% del PIL è assorbito dai costi degli infortuni e delle malattie professionali a conferma di un errore di valutazione commesso dalle forze che spingono per la precarizzazione selvaggia, immaginando di tutelare le capacità competitive dell’Unione Europea risparmiando sul diritto alla sicurezza dei lavoratori.
La conquista delle norme antinfortunistiche sulla prevenzione e sull’assicurazione obbligatoria pubblica contro gli incidenti sul lavoro, rappresenta già dalla fine del 1800 un elemento di civiltà di paesi europei, da valorizzare come cardine democratico non negoziabile e non mercificabile.
In Italia e in Molise si sono fatti significativi passi in avanti nel dopoguerra su queste materie sia in termini legislativi che nel recepimento di tali vincoli nella Contrattazione Collettiva Nazionale.
Ma su questi temi non bisogna mai abbassare la guardia, continuando ad operare per affermare la cultura alla prevenzione e alla sicurezza nei luoghi di lavoro perché l’incolumità di ogni lavoratore venga sempre salvaguardata.
Campobasso, 28 aprile 2014
Ufficio stampa