INTEGRAZIONE LINGUISTICA: DISPONIBILI 217MILA EURO PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA AGLI STRANIERI. LA REGIONE MOLISE CAPOFILA DEL PROGETTO
3.764.236 i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia al 1° gennaio 2013: questi i numeri pubblicati sul sito dell’ISTAT lo scorso 30 luglio, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno. Tra il 2012 e il 2013 il numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti è aumentato di circa 127 mila unità, un dato destinato a crescere e che non tiene conto di coloro i quali, parecchi, giungono in Italia come clandestini per poi, successivamente, ma non sempre purtroppo, regolarizzarsi. Un dato che, in secondo luogo, non tiene conto delle complesse situazioni odierne legate al clima sociale di alcuni territori, come la Siria e l’Egitto, che rappresentano il principale motivo di fuga per i numerosi immigrati che, quotidianamente, sbarcano sulle coste italiane.
La rapida crescita del numero degli immigrati residenti regolarmente in Italia richiede la necessaria attuazione di iniziative per la promozione di una conoscenza reciproca, per il riconoscimento e il rispetto delle differenti identità culturali.
Anche in virtù di tale ragione, dopo l’incontro di ieri tra il Ministro per l’integrazione, Cécile Kyenge, ed il Vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, si è svolta oggi pomeriggio una prima riunione di coordinamento e raccordo tra tutti i partner coinvolti nella realizzazione del progetto ‘L’italiano per integrarsi’, in seguito alla convenzione sottoscritta tra la Regione Molise e il Ministero dell’Interno.
Il progetto rientra tra le attività finanziate dal Fondo Europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi, il cosiddetto F.E.I., relativamente al periodo 2007/2013, in particolare l’Azione 1 – Piani regionali per la Formazione civico linguistica dei cittadini dei Paesi terzi -.
Il budget destinato all’iniziativa, rivolta ad immigrati adulti presenti sul territorio molisano e le cui attività avranno inizio dal prossimo 1° ottobre, ammonta a 217.000 €, di cui l’85% rappresenta una parte di finanziamento comunitario ed il restante 25% di tipo ministeriale.
Spetterà proprio alla Regione Molise, in qualità di capofila del progetto, al quale hanno aderito diversi partner, ovvero i tre Centri Territoriali Permanenti di Campobasso, Isernia e Termoli, le due Province molisane, l’Università degli Studi del Molise, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Associazione “Dalla parte degli ultimi”, presenti all’incontro di questo pomeriggio, coordinare e gestire l’intera iniziativa.
Due gli obiettivi principali da raggiungere: favorire l’integrazione dei cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti sul territorio molisano promuovendo non solo la conoscenza della lingua italiana ma anche un percorso di educazione alla legalità e alla conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini ed, inoltre, costruire un sistema standardizzato di governance regionale volto a favorire l’incontro per la cooperazione tra tutti i soggetti pubblici e del privato sociale impegnati, a vario titolo, nell’offerta della lingua italiana come lingua seconda e nel supporto agli immigrati nella ricerca dei servizi e delle opportunità offerti dal nostro Paese ed, in particolare, dalla Regione Molise.
Nel corso dell’incontro, i partecipanti hanno definito il planning delle attività da svolgere in rapporto al cronoprogramma stabilito. Individuati, ad oggi, circa 150 corsisti interessati a seguire tali azioni formative, con picchi più alti registrati dal CTP di Termoli, a cui segue quello campobassano ed, infine, per ovvie ragioni legate alla densità di popolazione, quello pentro.
Protagonisti indiscussi i Centri Territoriali Permanenti che provvederanno alla progettazione e all’erogazione dei corsi di formazione civico – linguistica, articolati in moduli di accoglienza ed orientamento degli stranieri partecipanti e percorsi propedeutici svolti da mediatori linguistico -culturali ai corsi di Lingua Italiana di livello A1 e A2 nell’ambito del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) che si terranno presso le sedi di Campobasso, Isernia, Venafro, Termoli, Larino e, in alcuni casi, nei piccoli paesi che ospitano gli immigrati al fine di realizzare un modello ‘domiciliare’ di soddisfazione del bisogno linguistico-culturale. Sarà sempre cura dei Centri territoriali Permanenti rilasciare le attestazioni di frequenza e del livello di lingua conseguito da ciascun immigrato. Un ruolo importante sarà svolto anche dall’Università del Molise che si occuperà di formare e aggiornare le conoscenze e le metodologie di insegnamento dei formatori dei Centri territoriali Permanenti, ai quali, dopo aver seguito in modalità blended learning corsi della durata di 40 ore, sarà rilasciata un’apposita certificazione di insegnamento dell’italiano L2 da parte della Scuola Dante Alighieri; previste, inoltre, politiche di diffusione e promozione dell’Accordo di integrazione attraverso l’incentivazione di strumenti tecnologici messi a disposizione dall’Università, come il canale web tv d’Ateneo, che consentirà di raggiungere gli stranieri, tramite l’erogazione dei contenuti anche sui cellulari, senza ulteriori costi aggiuntivi. Infine, l’intera rete, con l’aiuto dell’Associazione “Dalla parte degli ultimi”, dovrà organizzare incontri sul territorio, visite guidate a case famiglia, asili nido, consultori, atti a favorire la conoscenza dei servizi alla persona che i cittadini provenienti dai Paesi terzi potrebbero frequentare.
“Accettiamo con orgoglio questa sfida – ha affermato l’Assessore regionale al Welfare, Michele Petraroia – con la profonda convinzione che sarà possibile fare un primo salto di qualità, riguardo le politiche di integrazione, solo mettendo in atto buone prassi e azioni di cooperazione che permettano ai cittadini dei Paesi terzi, che giungono legalmente in Europa, di soddisfare le condizioni di soggiorno e di integrarsi più facilmente nelle società ospitanti”.
“Viviamo – ha proseguito l’Assessore Petraroia – in un’epoca in cui Stato, Regioni, Province e Comuni, nell’ambito delle proprie competenze, devono, oggi più che mai, contribuire alla diffusione di ogni informazione utile al positivo inserimento degli stranieri nella società italiana, alla conoscenza dei loro diritti e doveri, alle opportunità di integrazione e di crescita personale e comunitaria offerte dalle amministrazioni pubbliche e dall’associazionismo, alla conoscenza e alla valorizzazione delle espressioni culturali, ricreative, sociali, economiche e religiose degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia e di ogni iniziativa di prevenzione della discriminazione razziale”. Un assessorato, dunque, particolarmente attento alle politiche della solidarietà e dell’integrazione che sta portando avanti varie iniziative legate a tale tematica, come l’opportunità del bando “Beni Comuni”, di cui la Regione Molise è capofila in partenariato con ENAIP e ACLI nazionali, che offre una reale opportunità di inserimento lavorativo a 100 immigrati, proponendo loro percorsi di accompagnamento e autoimprenditorialità nella filiera dell’agricoltura, settore strategico della nostra terra. Altra iniziativa è quella legata alla possibilità per le amministrazioni comunali e le associazioni del terzo settore di accedere al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA) ed entrare a far parte del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) per il triennio 2014-2016, azioni che potrebbero offrire, oltre a contributi economici aggiuntivi, un sistema di accoglienza integrata nei confronti di piccoli nuclei di immigrati da gestire in un ampio numero di comuni e di cui si discuterà nuovamente nel corso di un incontro previsto lunedì 30 settembre alle ore 17.30 presso l’Assessorato alle Politiche Sociali di Via Toscana a Campobasso.
Campobasso, 26 settembre 2013 Ufficio Stampa