Con la sua tempra ha sconfitto l’ischemia e dopo l’angoscia del primo pomeriggio, ho trovato Mario al Pronto Soccorso di Isernia che stava meglio, riusciva a parlare e conservare una lucidità impressionante, una forza d’animo che lo ha indotto a spronarmi ed incoraggiarmi nel mio impegno istituzionale.
Ma chi è questo anziano migrante nato nella frazione Santoianni di Duronia nel 1932 e per il quale ieri a Roma si sono mobilitati personalità di primo piano del Governo, del Parlamento e del PD?
Mario si iscrisse nel 1948 al PCI, andò a lavorare come manovale edile nel 1953 a Roma e poi passò ai servizi ambientali dello stesso comune fino alla pensione negli anni Novanta.
Impegnato attivamente nel partito, è stato nella segreteria delle sezioni PCI di Ponte Milvio e della Magliana tra gli anni Sessanta e Settanta, confrontandosi e lavorando fianco a fianco con Giuseppe D’Alema, padre di Massimo, Giorgio Napolitano ed Enrico Berlinguer.
Considerato a giusta ragione un massimalista si scontrò nel 1968 proprio nella sezione di Ponte Milvio con il Presidente Napolitano sull’invasione sovietica in Cecoslovacchia dove con umiltà e fermezza ribadì la sua posizione in favore dell’URSS.
Per Mario il partito è il partito ed oggi come allora è sempre con chi milita più a sinistra e quindi con Gianni Cuperlo.
Da pensionato è tornato da qualche anno in una frazione che dista 18 km da Duronia di cui è uno dei quattro abitanti a fronte dei 200 che contava nel 1953 quando emigrò a Roma, e nonostante l’età avanzata continua a battersi per i trasporti, la sanità e le politiche sociali nelle aree interne.
Mario Grieco è un molisano più unico che raro, iscritto da 65 anni allo stesso partito, sempre pronto alla lotta, mai domo ma capace di vedere la parte positiva di ogni situazione.
Nonostante abiti da solo in una frazione abbandonata, è riuscito per il rotto della cuffia a chiamare il 118, è stato preso in tempo e ieri sera era alle prese con delle flebo e dei controlli cardiaci e neurologici, ma le prime parole che mi ha detto sono state per il partito e per gli impegni in Regione, senza un minimo commento sui suoi problemi sanitari, sociali o personali.
Che dire? Ho rassicurato i tanti compagni di Roma che erano preoccupati e ho detto grazie a Mario per la sua tempra morale che aiuta a non smarrirci nel buio pesto di questo periodo terrificante.
Campobasso, 13 novembre 2013
L’Assessore
Michele Petraroia