Alla cortese attenzione
Assessore Regionale all’Ambiente
Dott. Luigi Velardi
Via San’Antonio Abate, 236
86100 Campobasso
Assessore Provinciale all’Ambiente
Dott. Alberto Tramontano
Via Roma, 47
86100 Campobasso
Sindaco di Guglionesi
Dott. Bartolomeo Antonacci
Via G. De Sanctis
86034 Guglionsei (CB)
p.c.
Associazioni Ambientaliste del Molise
Oggetto: Impianto di produzione di energia elettrica da biomasse con la parte biodegradabile dei rifiuti urbani e residui provenienti dall’agricoltura in località Vallone Cupo del Comune di Guglionesi (CB).
La Direzione Area IV della Regione Molise col Servizio dell’Ambiente ha adottato la Determina n. 104 del 17.05.2012 con cui esclude dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, il progetto per insediare una Centrale a Biomasse da realizzarsi in località Vallone Cupo di Guglionesi (CB), limitandosi ad una serie di prescrizioni a cui deve attenersi la Ditta proponente “Foglia Umberto s.r.l.” di Macerata.
Ovviamente la Determina Dirigenziale 104/2012 è stata notificata alla Provincia di Campobasso, al Comune di Guglionesi, al Servizio Energia della Regione Molise, all’ARPA Molise e a tutti gli altri soggetti coinvolti nel procedimento.
Il progetto preliminare predisposto dallo Studio di Geologia Ambientale del Dott. Luciano Taddei di Sant’Elpidio a Mare (FM) chiarisce meglio i termini tecnici dell’impianto di produzione di energia elettrica da recupero di rifiuti urbani biodegradabili e da residui dell’agricoltura.
La Centrale a Biomasse brucerà un quantitativo di 21.900 tonnellate annue dei suddetti rifiuti urbani e residui agricoli, occuperà un’area di 13.300 mq, sarà ubicata a 80 metri dalla strada provinciale Guglionesi-Petacciato, a margine della discarica con la quale asserisce di non avere alcuna dipendenza salvo smaltire gli eventuali residui del processo di smaltimento.
Dallo studio non emerge la tipologia dei sottoprodotti agricoli necessari, la quantità, la qualità e la provenienza degli stessi.
Tecnicamente sarà costruito un capannone (65m X 30m X 10m), un digestore, una vasca di stoccaggio di 42m di diametro e una capacità di 8.300 metri cubi, con una potenza lavorativa giornaliera pari a 60 tonnellate.
La Centrale è appena al di sotto di un MW e produrrà 990 KW di energia elettrica annua.
Stante i punti critici del progetto che meritano di essere approfonditi sul piano della provenienza, qualità, tipologia e codificazione di rifiuti, sollecito le Autorità in indirizzo ad aprire un dialogo con le associazioni ambientaliste regionali e con le comunità locali, per chiarire tutti gli aspetti della funzionalità della Centrale a Biomasse di Guglionesi, la proprietà della stessa, i collegamenti ed i rapporti con la discarica adiacente del Basso Molise.
In particolare è opportuno approfondire i risvolti sulle emissioni in atmosfera, nel suolo e nell’acqua, oltre alla rumorosità.
In aggiunta agli obblighi di legge che non sono aggirabili da parte di nessuno, sollecito le Istituzioni Regionali, Provinciali e Comunali a convocare incontri esplicativi con la cittadinanza, illustrando alla stampa e all’opinione pubblica i termini del progetto, così che si sgombri il terreno da preoccupazioni infondate e si apportino correttivi tecnici alla Centrale, tesi a salvaguardare l’ambiente, il territorio, la salute dei cittadini, l’aria, l’acqua e la terra.
Rammento all’Assessore Regionale all’Ambiente che il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti commissionato all’Università di Napoli non è mai giunto in Commissione Ambiente, e in assenza di uno strumento di pianificazione generale si moltiplicano le richieste di autorizzazioni di impianti di trattamento, smaltimento, abbancamento, incenerimento e recupero dei rifiuti nel nostro territorio.
Pur non avendo alcun pregiudizio ideologico nei confronti di impianti che se fatti bene, correttamente e con tutti gli accorgimenti del caso, sono necessari, constato che in Molise a fronte di una produzione annua di rifiuti di 130 mila tonnellate abbiamo già in funzione centrali e impianti che ne trattano 300 mila, senza contare i traffici illeciti legati alla criminalità organizzata, all’interramento illegale di sostanze tossiche e allo sversamento nei corsi d’acqua di rifiuti nocivi.
Non vorrei che i ritardi delle Istituzioni nella pianificazione del settore agevolassero indirettamente le ecomafie come si evince dal recente rapporto di Legambiente, che trovo assolutamente preoccupante.
Distinti saluti.
Campobasso, 7 luglio 2012
Michele Petraroia