Continua la lotta dei lavoratori stagionali dello Zuccherificio del Molise. Nonostante le apparenti rassicurazioni dell’Assessore Regionale alla Programmazione e al Bilancio, Gianfranco Vitagliano, con le quali si evidenziava la chiusura del preconsuntivo 2012 con un attivo di 2.5 milioni di euro, l’avvenuto pagamento ai bieticoltori per la campagna appena conclusa e il bando di gara pronto per vendere l’azienda nella sua interezza, sono ancora tante le domande di coloro che per anni, con passione, responsabilità e professionalità, hanno garantito il corretto e proficuo funzionamento di uno dei più importanti stabilimenti saccariferi del Mezzogiorno. L’assenza di una vera e concreta politica industriale ha guidato un’offensiva senza precedenti verso i diritti di libertà ai lavoratori costretti a pagare ad altissimo prezzo anni di inutili e controproducenti sperperi di risorse, cattiva economicità della gestione e menefreghismo delle Istituzioni. Proprio come i corsi d’acqua gonfi a causa delle forti piogge di questi giorni, anche la parcella dell’amministratore delegato Alfieri, le indennità dei consulenti e i compensi delle agenzie interinali continuano a crescere sempre di più a scapito di uomini che per anni hanno prestato servizio all’interno dell’azienda per 8 – 9 mesi percependo per le restanti mensilità la disoccupazione e che nell’annualità 2012 lavorando solo tre mesi hanno assistito al crollo del proprio reddito. Cosa ha dire l’Assessore Vitagliano a questi uomini che dopo aver maturato i 25 anni di anzianità di servizio sono stati umiliati attraverso un’ingiusta selezione svolta da un’agenzia interinale del nord che per eseguire un inutile lavoro ha intascato fior di quattrini? Come mai figure altamente qualificate dopo trent’anni di servizio non si sono visti rinnovare il contratto preferendo versare parcelle altissime a ditte esterne per i vari interventi di manutenzione e riparazione? Come mai non sono state attivate le domande di cassa integrazione in deroga per il periodo settembre – dicembre (1600 euro complessivi) per le dieci unità lavorative che a causa delle poche giornate lavorative prestate nell’ultima campagna saccarifera, non hanno maturato il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione, ritrovandosi per la prima volta dopo anni e anni di lavoro, in condizioni di disagio e precarietà dato che all’insufficiente salario riscosso si somma l’assenza di qualsiasi integrazione salariale? Perché la Regione Molise non ha inserito nessun cenno ai diritti e alle tutele dei lavoratori nei vari accordi di natura sindacale che ad oggi sono stati sottoscritti? Sono domande che il coordinamento regionale di PrimaPersona Molise rilancia alle autorità preposte affinchè presto si possano avere risposte esaustive su una situazione critica e oggi non più rinviabile.
Campobasso, 29 novembre 2012
P/Il Coordinamento Regionale
di PrimaPersona Molise
Pierluigi Di Tommaso
Anna Spina