Con molto piacere apprendo dello stanziamento, da parte della regione Molise, di finanziamenti per l’innovazione o creazione di sale cinematografiche nel territorio regionale.
La necessità di contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle tecniche di proiezione non è di poco conto: la sempre minore diffusione di sale cinematografiche e, soprattutto, l’impossibilità per molte delle esistenti di passare al digitale entro il prossimo anno rischia di creare ulteriore disagio all’industria del cinema italiano, ma soprattutto impoverisce ulteriormente lo strato culturale del nostro Paese.
La sala cinematografica, infatti, non è solo un luogo dove si proietta un film; altrimenti i cinema avrebbero chiuso da tempo, almeno dalla diffusione massiccia dei televisori a colori. Certo, principalmente è dove si possono ammirare le opere che appartengono alla “Settima Arte”, ma la sala cinematografica è anche un luogo di aggregazione, di connessione culturale: più persone si riuniscono per condividere una propria passione, una visione collettiva di ciò che proiettato sul telo bianco rinnova il senso di magia che in quel famoso 28 dicembre 1985, grazie ai fratelli Lumière, i primi spettatori poterono provare. Quella magica sensazione di essere isolati dal mondo, nel buio della sala, immersi nella storia che l’artista ci sta narrando.
Pensare che in alcuni piccoli paesi italiani ai nostri bambini sia negata questa possibilità, perché la sala non esiste e la più vicina è magari a quaranta, cinquanta chilometri di distanza, dovrebbe spingerci tutti a chiedere la giusta attenzione da parte di amministrazioni e addetti ai lavori: che ognuno possa fare la sua parte, anche in piccolo. Perché la cultura del bello, dell’estro e della fantasia va coltivata.
Si consideri, inoltre, la presenza di sale di proiezione come uno dei primi deterrenti alla pirateria. Un contrasto attuato attraverso l’offerta del servizio, che spinga i fruitori a non procurarsi illegalmente i film.
Il nuovo millennio ha portato con sé rivoluzioni tecnologiche straordinarie e non si può, avviati verso la metà della seconda decade, combatterle o rinnegarle. Bisogna tuttavia accompagnare il traumatico cambio che comporta per molte piccole realtà e bene ha fatto l’amministrazione regionale a dimostrarsi pronta a fare la sua parte: per rinnovare la tecnologia, ma lasciare intatta la magia. Della prossima favola, del prossimo cartone, del prossimo film.
Simone Zeoli
Sceneggiatore e Regista
Segretario Circolo PD di Mirabello Sannitico (CB)