Alla coretese attenzione
Prof. Luigi PICARDI
86100 – CAMPOBASSO
E p.c. Ufficio Scolastico Regionale
Dott.ssa Anna Paola Sabatini
86100 – CAMPOBASSO
Delegazione Parlamentare del Molise
Oggetto: Pubblicazione “LE REGIONI ALLA COSTITUENTE.” Il caso Molise (1946-1947).
Prof. Picardi,
dopo aver letto con attenzione la Sua pubblicazione < “Le Regioni alla Costituente”. Il caso Molise (1946-1947) >, intendo esprimerLe un sentito apprezzamento per la meticolosa ricostruzione di quel periodo storico molto tormentato dove personalità molisane, di opposto orientamento politico e culturale, si adoperarono unanimemente per il riconoscimento dell’autonomia regionale. L’obiettivo non venne raggiunto immediatamente a causa di concomitanti e differenti valutazioni che emersero a conclusione dei lavori dell’Assemblea Costituente, ma le solide basi poste dalla delegazione parlamentare molisana in quel confronto del 1946-1947 consentirono sia l’approvazione della IV° disposizione transitoria con cui si riconobbe la circoscrizione elettorale specifica per il Senato e sia la possibilità di completare positivamente quel percorso nel 1963. Senza l’impegno unitario, l’attività istruttoria ed il largo coinvolgimento di tutte le rappresentanze sociali, imprenditoriali, amministrative e politiche del Molise del 1946-1947 non sarebbe stato possibile, per le innumerevoli ragioni riportate nella Sua pregevole pubblicazione, raggiungere l’agognata autonomia della Regione Molise con le conseguenti ricadute positive che hanno consentito a due generazioni di molisani di non essere obbligati ad emigrare come unico sbocco possibile per realizzare le proprie aspirazioni di vita.
E’ indubbio che il conseguimento già dalle elezioni del 1948 di collegi elettorali autonomi per il Molise pose le basi per salvaguardare la rappresentanza del territorio alla Camera e al Senato, e consentì negli anni successivi di completare brillantemente il lavoro iniziato in sede di Assemblea Costituente. Per queste ragioni reputo importante sul piano storico diffondere nelle Istituzioni Scolastiche Regionali la Sua pubblicazione scientifica, così che gli studenti molisani abbiano piena contezza su fatti che seppero condizionare in positivo l’evoluzione culturale, sociale, economica e politica del Molise consentendo il raggiungimento di traguardi inimmaginabili per quella che fino al 1940 era conosciuta come la “ Provincia Ruralissima”. Fu grazie a quel lavoro se venne prima riconosciuta l’Autonomia alla XX° Regione nel 1963 e poi la II° Provincia (Isernia) nel 1970, con l’apertura delle sedi dei Ministeri sul territorio, l’arrivo dell’Università, la Circoscrizione Giudiziaria con la Corte d’Appello, la RAI, ed il potenziamento di presidi come FS, Enel, Poste, Anas, Telecom, Prefetture, Questure, ed altri. Tra il 1960 ed il 1985 dalle basi poste nella Costituente nel 1946-47 vennero creati migliaia di posti di lavoro statali, parastatali, regionali, provinciali, comunali e di dipendenti di aziende controllate dallo Stato, dalla Regione e da altri Enti Pubblici. Per la prima volta nella storia millenaria del Molise quelle opportunità occupazionali, stabili e sicure, frenarono l’esodo migratorio e consentirono tassi di crescita, miglioramento delle condizioni di vita e una generalizzata modernizzazione del territorio che si ritrovò sbalzato dal Medio Evo del 1945 con pochissime scuole e strade fatiscenti, senza acqua corrente nelle case, con gran parte dei comuni privi di fognature, con ospedali ubicati in palazzotti, larga parte dell’agro priva di corrente elettrica e problemi di igiene pubblica, case, alto tasso di analfabetismo ed il più elevato numero di addetti in agricoltura con condizioni di sottosalario e sfruttamento anacronistico, ad una Regione che nella seconda metà degli anni Ottanta si ritrovava allineata ai parametri di sviluppo nazionali ed europei ponendosi in testa alle Regioni del Mezzogiorno. I ragazzi nati nel Terzo Millennio stentano a immaginare le anacronistiche condizioni di arretratezza civile, culturale, economica e sociale del Molise del 1945-1960, per questo reputo importante diffondere nelle nostre scuole la Sua pubblicazione che si sofferma sul ruolo insostituibile della buona politica che se opera bene riesce a mutare in positivo il corso degli eventi per le future generazioni. Solo se si recupera la capacità d’ascolto, l’unità d’intenti, lo spirito di servizio, il senso del dovere, la meticolosità e l’umiltà di quel periodo sarà possibile riprendere un cammino unitario come comunità superando steccati, barriere e appartenenze. Mi auguro che l’insegnamento metodologico di Ciampitti, Crapsi, Camposarcuno, Mancini, Colitto, Morelli, Petrucciani, Facchinetti, Grimaldi, Selvaggi, Pistilli, Fiorella ed altri, guidi anche l’esperienza dei parlamentari molisani della XVIII° legislatura a cui mi sono permesso sommessamente di far pervenire l’allegato indirizzo di saluto, con l’unico obiettivo di richiamare il valore dell’unità di obiettivi di una comunità quale elemento da anteporre alle divisioni nefaste e perniciose di questa incerta stagione politica che mal tollera le periferie e poco sopporta chi è rimasto un passo indietro.
Cordiali saluti
Campobasso, 23 marzo 2018
Michele Petraroia
Nota alla Delegazione Parlamentare del Molise