LA CRIMINALITA’ FOGGIANA TRACIMA IN MOLISE. L’INERZIA DELLE ISTITUZIONI NON AIUTA I CITTADINI.
In meno di 24 ore due bancomat saltati con l’esplosivo e una rapina. Ancora una volta le comunità più esposte sono quelle a confine con la provincia di Foggia. A Campomarino e Santa Croce di Magliano gli episodi inquietanti si moltiplicano giorno dopo giorno, ma la Procura della Repubblica di LARINO aspetta ancora la nomina del nuovo Procuratore dopo il trasferimento del Giudice Ludovico Vaccaro a capo della Procura di Foggia. La Direzione Distrettuale Antimafia del Molise è vacante così come la Procura della Repubblica di Campobasso, mancano Magistrati negli Uffici Giudiziari, le 26 ex-Stazioni del Corpo Forestale dello Stato del Molise saranno razionalizzate (!?), il Distaccamento della Polizia Stradale di Larino è stato chiuso esattamente come alcuni distaccamenti di Polizia Postale e Polizia Ferroviaria. In pochi hanno cognizione della difficoltà di presidiare un territorio esteso e dall’orografia complessa specie dopo la riforma organizzativa dell’Arma dei Carabinieri che prevede l’apertura degli Uffici delle Stazioni Carabinieri solo per alcune ore al giorno e non più 24 su 24. In pratica il territorio è presidiato, nei notturni e nei festivi, solo dal servizio radiomobile dei Carabinieri, dalle volanti della Polizia e dalle pattuglie della Guardia di Finanza con un numero complessivo di mezzi e uomini oggettivamente modesto per 136 comuni. L’ipotesi di tornare ad istituire un Comando Regionale dei Carabinieri paventata in diverse interrogazioni parlamentari e mozioni consiliari inoltrate alla Commissione Antimafia e ai Ministeri dell’Interno e della Difesa, non è stata presa in considerazione, nel mentre si sono intensificati i trasferimenti, a vario titolo, di esponenti di spicco della criminalità organizzata in Molise. In questo quadro chi protegge i cittadini ? Chi fa argine all’invasione sempre più insistente e pervasiva della malavita foggiana ? Chi reagisce per chiedere allo Stato di adottare urgenti ed efficaci misure di contrasto potenziando gli organici delle Forze di Polizia, e nominando i vertici degli Uffici Giudiziari a partire dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalle Procure di Larino e di Campobasso ? Chi ferma la moltitudine di boss mafiosi spediti in Molise tra programmi protezione, carceri, arresti domiciliari ed altre misure cautelari ? Il silenzio delle istituzioni non aiuta le comunità locali sempre più preoccupate dall’accentuarsi di fenomeni allarmanti. Occorre reagire prima che sia troppo tardi, unendo le forze e rendendosi conto che se lo Stato scappa, un territorio fragile come il nostro, diventa facile preda di una mafia come quella foggiana che negli ultimi 20 anni ha messo in ginocchio quella provincia con 300 omicidi. Le forze sociali, le imprese, la chiesa e le associazioni facciano sentire la propria voce in modo tale che nelle aree più a rischio si avvii una mobilitazione a tutela della legalità e dei cittadini.
Campobasso, 17 dicembre 2017
Michele Petraroia