Nel 1956 una giovane vedova di Ferrazzano fu costretta a lasciare i figli piccoli a casa e correre in Belgio dove per settimane aspettò notizie del marito rimasto sepolto nella miniera di Marcinelle. Durante quei giorni ricevette la visita della Regina del Belgio, ma nessuna Autorità o Istituzione italiana manifestò attenzione con un gesto, un contatto o una parola.
La disattenzione verso i nostri emigranti è remota, e salvo sporadici sussulti o eventi estemporanei, oggi l’Italia e le sue istituzioni regionali e locali, investe poco o nulla sulle nostre comunità all’estero, taglia i fondi per Consolati e Ambasciate, per la lingua italiana e per promuovere scambi culturali, artistici, turistici e/o sportivi.
In un contesto di austerità di bilancio né Roma, né le Regioni e tanto meno le Province, i Comuni o le Università dispongono di risorse pubbliche per preservare un patrimonio di saperi, conoscenze, legami affettivi, identità culturali e radici comuni.
Il Molise non fa eccezione e aggiunge alle difficoltà di bilancio con un Piano Annuale dell’Emigrazione di 35 mila euro, una distrazione atavica e una disattenzione istituzionale poco lungimirante.
L’ultima Consulta dei Molisani nel Mondo risale al 4 – 5 luglio 2014, ma trascorsi tre anni non è stata ancora ricostituito il nuovo Consiglio Generale previsto dalla legge quadro regionale n. 12 del 30 giugno 2015 insieme ad una serie di misure innovative rimaste completamente inattuate.
A fronte di tutto ciò colpisce la perseveranza dei molisani all’estero, e riscalda il cuore il loro legame profondo con la propria terra che supera ogni freddezza, indifferenza, disattenzione e distrazione.
Continuano imperterriti a promuovere eventi di successo come il CAMMINA MOLISE, giunto alla XXIII^ edizione, si inventano canali di comunicazione con dirette radiofoniche intercontinentali, tornano animati da un entusiasmo contagioso, spronano a riprendere i contatti sopiti, illustrano progetti di cooperazione e presentano ricerche, libri, studi o pubblicazioni con una passione straordinaria.
A tutti loro un grazie di cuore con un bentornato speciale e un augurio di buona permanenza in questa terra ostica, ispida e arroccata, che dovrebbe chiedere scusa per averli obbligati ad andare via e per non riuscire a strutturare un ufficio, avviare un museo della storia e delle emozioni, e applicare una legge per strutturare un rapporto costante con i nostri molisani nel mondo.
Campobasso, 25 luglio 2017
Michele Petraroia
Trasmissione Mozione Molisani nel Mondo