Un No di merito che mira a tutelare la Costituzione evitandone lo stravolgimento di 47 articoli della II° Parte che vanno ad incidere oggettivamente anche sulla I° Parte quella dei principi inderogabili, minandone l’attuazione e prevedendo un sostanziale accentramento dei poteri in capo all’Esecutivo con un rischioso indebolimento delle funzioni del Parlamento, del Capo dello Stato, della Corte Costituzionale, e delle Autonomie Locali e Regionali. Un No che parte dalle riflessioni argomentate dell’ANPI, della CGIL e dell’ARCI che hanno evidenziato le criticità di un mutamento al buio della Carta Costituzionale. Un No di sinistra a tutela della sovranità popolare, del bilanciamento dei poteri, dell’equilibrio tra i diversi Organi dello Stato, del ruolo delle Autonomie Locali, delle funzioni delle Regioni e dei corpi sociali intermedi, dei diritti del lavoro e della pluralità della rappresentanza democratica e istituzionale. Un No che intende aprire a future ipotesi di rivisitazione della Costituzione da perseguire con metodo di condivisione tra tutte le forze politiche e non a colpi di maggioranza in una logica di lacerazione del paese, strappi istituzionali e contrasti veementi tra i vari schieramenti e all’interno dello stesso partito di maggioranza relativa. Un No a tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del patrimonio paesaggistico locale messo a repentaglio dalla clausola di supremazia in favore dello Stato che obbligherebbe i comuni e le regioni ad accettare ogni stravolgimento del proprio territorio senza poter attivare alcuna forma di salvaguardia o tutela prevista dall’art. 9 della Costituzione. Il 4 dicembre sosteniamo con un No il valore della Costituzione Italiana e chiediamone l’attuazione più che il superamento.
Campobasso, 2 dicembre 2016
Michele Petraroia
articolo-il-fatto-quotidiano-29-11-2016