IL GOVERNO RISPONDA SUL BLOCCO DEI PAGAMENTI DELLA MOBILITÀ IN DEROGA 2015 E FINANZI CON LE POLITICHE ATTIVE LA PRESA IN CARICO DEI LAVORATORI ITTIERRE, GAM E DELL’AREA DI CRISI.
Vista la risposta del Presidente della Giunta Regionale che, sul blocco dei pagamenti della mobilità in deroga 2015 ai n. 1.744 lavoratori molisani aventi diritto, individua le responsabilità nelle scelte tecnico-burocratiche non meglio specificate dell’INPS Nazionale e/o del Ministero del Lavoro, e considerato che i diritti delle persone coinvolte meritano di essere rispettati per una questione di dignità, ho sollecitato le allegate interrogazioni parlamentari protocollate questa mattina dagli Onorevoli Monica Gregori, Alfredo D’Attorre e Stefano Fassina, per restituire certezze sia ai n. 1.744 lavoratori che da mesi aspettano di percepire le spettanze dovute e sia ai 3 mila dipendenti dell’ITTIERRE, della GAM e dell’Area di Crisi Industriale Complessa che necessitano di una presa in carico individuale da parte dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro con finanziamenti pari a 30 mila euro per ciascuno di loro da finalizzare alla ricollocazione occupazionale, all’autoimpiego o allo scivolo pensionistico.
Esprimo un sentito apprezzamento per l’impegno assunto dal Gruppo Parlamentare di Sinistra Italiana che con i propri componenti della Commissione Lavoro ha accolto la sollecitazione ad intervenire da diversi giorni sia per le vie brevi con l’INPS e con il Ministero del Lavoro, e sia presentando apposite interpellanze al Governo a tutela del Molise e dei 5 mila lavoratori coinvolti. Fermo restando le indubbie difficoltà tecniche che si sono manifestate in questa deplorevole vicenda amministrativa, le rappresentanze istituzionali impegnate ai vari livelli sono chiamate ad adoperarsi con sollecitudine, ciascuna per le proprie competenze, per la risoluzione dei problemi oggettivi ed impellenti che assillano migliaia di famiglie molisane.
A chi versa in una condizione di disagio sociale interessa capire se c’è o meno una nuova prospettiva occupazionale, se riesce ad accedere a strumenti di sostegno al reddito e se può disporre di un assegno per la propria ricollocazione lavorativa in altre imprese.
Gli strumenti operativi che le norme mettono a disposizione del nostro territorio su queste tematiche a vantaggio di migliaia di persone, non possono rimanere sospesi per mesi senza che il Governo avverta il dovere di spiegarne le ragioni alle istituzioni e alle comunità locali.
Campobasso, 21 settembre 2016
Michele Petraroia
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