E’ DOVERE, OBBLIGO ETICO, E RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA, SOSTENERE LA RIPRESA ECONOMICA DELLA REGIONE.
Dopo sette anni nel 2015 in Molise è tornata a crescere l’occupazione per 1.533 unità, ma serve un impegno corale per recuperare i 10.748 posti di lavoro persi dal 2007 al 2014. Non sarà la propaganda dell’antipolitica o la faziosità delle opposizioni a creare opportunità per i nostri giovani. I timidi segnali di ripresa potranno consolidarsi se prevarrà la responsabilità, il senso del dovere e la concretezza della Buona Politica, se la ricerca di una sintesi costruttiva sostituirà le contrapposizioni pretestuose e se, si affermerà la capacità di dialogo sul merito delle scelte strategiche. In questo contesto il ruolo più delicato è quello dei partiti nazionali ed in particolare del PD che ha l’obbligo etico di adoperarsi per il riscatto del Mezzogiorno e per il rilancio del Molise. I cittadini meridionali hanno affidato alla classe dirigente del Partito Democratico le proprie aspettative di futuro, e in questo solco anche nella nostra Regione gli elettori hanno chiesto al PD di guidare il rinnovamento sociale, economico e politico per uno scatto di orgoglio che provasse ad invertire il calo demografico e la fuga dei talenti. Superata da qualche mese la metà della legislatura, è stata opportunamente convocata l’Assemblea Regionale del PD, per analizzare le scelte fatte, i risultati raggiunti, i rapporti col Governo, l’andamento delle riforme e le questioni aperte. Non è saggio attardarsi sulle incomprensioni maturate nella coalizione e nel partito a seguito dei posizionamenti congressuali del febbraio 2014, ma è utile individuare una progettualità che sappia fare sintesi fino alla scadenza della legislatura regionale. Ridurre il confronto ai soli assetti amministrativi o alla semplice definizione delle coalizioni e delle candidature per le prossime comunali, non agevolerebbe un cambio di passo. Occorre misurarsi sulle strategie di ampio respiro, sui nodi di questa fase e sulle scelte politiche più significative per giungere, pur nella distinzione dei ruoli e dei posizionamenti interni al PD, ad una condivisione, di metodo e di merito sulla funzione del partito. Chi amministra risponde del proprio operato ai cittadini e alla formazione politica in cui milita. Fortunatamente, pur con i suoi limiti, il PD è un partito che c’è, svolge un ruolo ed ha delle sedi in cui democraticamente, si discute e si decide, sia sui programmi che sugli assetti.
Campobasso, 3 gennaio 2016
Michele Petraroia