Questo pomeriggio ad Isernia riparte il progetto politico del centrodestra incardinato su Michele Iorio che nel trentesimo anniversario della sua elezione a Sindaco di Isernia e a 25 anni dal suo primo incarico di Assessore Regionale, si ripropone alla guida di una vasta area civica per chiudere la parentesi di Paolo Di Laura Frattura e riprendere il timone dei massimi vertici istituzionali del Molise. Superato il periodo più critico e archiviate le preoccupazioni connesse con l’esercizio del mandato elettorale dell’ultimo quarto di secolo, Michele Iorio, prova a insinuarsi nelle sfilacciature dell’attuale maggioranza regionale per riaggregare i moderati e andare rapidamente alle urne per una nuova stagione di Governo del centrodestra molisano.
Fermo restando l’esigenza del centrosinistra di riflettere con attenzione sulla fase politica per superare le difficoltà e rilanciare il programma elettorale su cui ha avuto il mandato popolare sia nei comuni, che a livello regionale e nazionale, è utile soffermarsi con grande correttezza verso gli interlocutori dello schieramento di centrodestra sui limiti di un’operazione dorotea che sul piano tattico tenta di creare allarmismo sociale e caos propagandistico, per spaccare il fronte e ricomporlo intorno ai metodi dorotei e alle formule anchilosate di Michele Iorio che sono alla base della mancata modernizzazione amministrativa, economica e sociale del Molise.
Il motto “si stava meglio quando si stava peggio” invocato da chi era parte di un sistema inefficiente, clientelare e fallimentare, è un motto che parla alla pancia di pezzi di imprenditoria posticcia e di parte del corpo elettorale non immune dall’aver determinato il collasso della sanità e dei conti pubblici regionali.
Quando Michele Iorio avrà finito di addebitare a Frattura le colpe della crisi internazionale e dei tagli imposti dall’Unione Europea e dalle politiche dei Governi Nazionali (Berlusconi, Monti, Letta e Renzi) cosa potrà proporre di serio ed innovativo per il futuro del Molise?
Poco o nulla se si resta agli atti istituzionali e alle proposte elaborate in Consiglio Regionale, tranne rare eccezioni.
La strategia di Iorio è un tuffo nella preistoria politica con un ritorno al passato, senza idee se non quelle di continuare ad accumulare debiti nella gestione diretta di imprese fallimentari né progetti concreti per la sanità o per il rilancio produttivo, il riordino delle province o la semplificazione istituzionale.
Mai come in questo momento vale il motto reazionario del morto il re evviva il re per il centrodestra molisano.
Campobasso, 10 aprile 2015
Pietro Maio